“Forestàte”: un'estate tra musica e teatro alla riscoperta delle bellezze naturali del Casertano

La terza edizione di Forestàte si terrà dall'8 luglio al 1 settembre

Una foresta nel Casertano
Una foresta nel Casertano
Venerdì 23 Giugno 2023, 19:06
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Torna Forestàte, la rassegna di Teatro e Musica nata nel 2020 nel piccolo borgo cinquecentesco di Foresta, frazione del comune sparso di Tora e Piccilli, nell’Alto Casertano. Un luogo minimo per una rassegna di alto profilo che, alla sua terza edizione, conferma la propria missione: promuovere questo territorio e la sua storia, un patrimonio tanto inestimabile quanto poco conosciuto.

Foresta è un prezioso gioiello incastonato ai piedi del vulcano spento di Roccamonfina: una chiesa, un pugno di case in pietra, in gran parte disabitate, un’unica strada e una piccola piazza disegnano il borgo dove abitano 18 persone. In questo contesto nasce Forestàte da un’idea di Antonio Maiorino e dall’artista Massimo Pastore che dal 2020 abitano il borgo con un progetto e una sfida: fare di Foresta un borgo culturale e far riscoprire questo lembo di Campania ai margini delle solite rotte. «Forestàte non è solo una crasi tra Foresta ed Estate, ma un’esortazione, un imperativo del verbo forestare ovvero rimboschire di idee, pensieri e anime questa piccola frazione che è andata via via spopolandosi», spiegano gli ideatori.

La piccola piazza accoglie la platea da 190 posti e la scena dove dall’8 luglio al 1 settembre, si esibiranno artisti come Massimo Andrei, Cristina Donadio, Rossana Casale, solo per citarne alcuni. Un programma ragionato, ampio e vario che si apre sabato 8 luglio con il Sogno Reale con Gea Martire, un progetto di Ruggiero Cappuccio per il Campania Teatro Festival che per il secondo anno consecutivo inserisce Foresta nel proprio calendario e quest’anno come unica tappa nella provincia di Caserta. Forestàte è un teatro all’aperto, sotto un cielo stellato integro, una comunità provvisoria di suoni, parole, e bellezza che dà voce al lavoro di tanti artisti e compagnie del territorio. 

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Boschi di castagno, corsi d’acqua e vigne disegnano il paesaggio che si estende intorno al vulcano spento di Roccamonfina, Parco regionale dal 1993. Un territorio di grande varietà paesaggistica, ancora ai margini dei grandi flussi turistici, che ricade nella provincia di Caserta che abbraccia tre comunità montane: Matese, Monte Maggiore e Monte Santa Croce. Dal borgo Foresta si accede alle cosiddette Ciampate del diavolo: oltre 50 impronte umane impresse nella lava ancora modellabile riconducibili all’era dell’Homo Heidelbergensis, circa 350.000 anni fa.

Si tratta di uno dei siti di paleontologia più importanti al mondo e il nome fu frutto della immaginazione popolare secondo la quale solo degli esseri diabolici avrebbero potuto camminare sulla lava bollente.

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