Caserta, l'addio a Marco Dongu: «Un esempio da seguire»

Duemila persone ai funerali del giornalista morto nello schianto con una volante

I funerali di Marco Dongu
I funerali di Marco Dongu
di Domenico Marotta
Domenica 24 Settembre 2023, 09:32 - Ultimo agg. 10:39
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Ieri a Caserta l'ultimo saluto a Marco Dongu, il 26enne morto tragicamente in un incidente stradale mercoledì sera. Il feretro bianco è entrato nella chiesa di Nostra Signora di Lourdes nel rione Acquaviva poco dopo le 11.30, accolto dagli applausi scroscianti di quasi duemila persone e portato in spalla lungo la navata dai vigili del fuoco, colleghi del papà Salvatore che insieme alla mamma Maria Grazia lo seguivano a qualche passo di distanza insieme ai familiari.

Ad accoglierli per rappresentare il cordoglio personale e del loro ufficio, il vescovo Pietro Lagnese, il prefetto Giuseppe Castaldo, il questore Andrea Grassi il vicesindaco Emiliano Casale, il comandante provinciale dei vigili del fuoco Paolo Massimi il parroco don Antonello Giannotti ed un'ampia rappresentanza dell'amministrazione comunale. Soprattutto centinaia di coetanei ed amici di Marco, con gli occhi lucidi e lo sguardo perso di chi da troppo poco tempo è entrato nella vita adulta per riuscire a farsi una ragione di una morte così tragica. La musica fa da contrappunto alle emozioni, solo parzialmente gli occhiali scuri riescono a nascondere le lacrime mentre alcuni tra parenti ed amici, dall'altare, raccontano il loro ricordo di Marco. Disponibile, solare, sorridente, amico di tutti. Chi ha condiviso con lui l'esperienza di cronista sportivo lo ricorda allo stadio. Sulla bara viene poggiata una maglia della Casertana, portata dal diesse Alessandro Degli Esposti, dal calciatore Gianluca Turchetta e dall'addetto stampa Giuseppe Frondella. In chiesa ci sono anche il coach della Juvecaserta Sergio Luise insieme ad alcuni giocatori bianconeri.

Marco era tifoso delle squadre della sua città e le rappresentanze dei due club ci hanno tenuto a salutarlo. A don Antonello il compito di celebrare la messa, di pronunciare una difficile omelia: lo conosceva bene Marco e ne ha ricordato le molteplici doti. «A 16 anni cominciò da volontario della Protezione Civile, si domandava se sarebbe riuscito ad essere coraggioso come suo padre vigile del fuoco. Poi mi disse, vabbè, quando decidiamo di aiutare chi soffre il coraggio si trova». Marco era così, generoso come pochi. Con mamma Maria Grazia era attivo nell'Aisms (Associazione italiana sclerosi multipla) a cui sono state devolute le offerte raccolte nella messa. «Quando aveva tre anni - racconta ancora don Antonello - aiutava la madre a portare le carrozzine dei malati.

Una volta ha vinto l'uovo di Pasqua alla lotteria della parrocchia. Ne ha fatto mille pezzi per condividere con tutti quel cioccolato».

Flash di una vita troppo breve che però perfettamente ricordano la personalità di un ragazzo per bene, come pochi se ne incontrano. Attivo nel sociale, in politica, nello sport, conosciutissimo in città. Caserta ha perso uno dei suoi giovani migliori: «In soli 26 anni ci ha lasciato una mole di valori - rifletteva don Giannotti - che spesso non ci lascia neppure chi vive per 100 anni. Marco ci ha insegnato ad amare la vita e di questo lo ringrazio». Un esempio per tutti. Resta impresso nella memoria il sorriso gioioso di un ragazzo che amava la vita. E nei cuori l'indelebile sofferenza dei genitori, dei familiari, degli amici e di quanti lo hanno conosciuto. «Siamo un'unica grande famiglia che piange lacerata nel cuore» ha detto ancora il sacerdote. E si, si legge negli occhi di tutti i presenti: la ferita sanguina ed è dolorosa. La messa finisce: mamma Maria Grazia e papà Salvatore ricevono ancora abbracci, vicinanza, una manifestazione d'affetto enorme. Il feretro di Marco lascia la chiesa, ancora portato dai colleghi del padre. Sul sagrato la tromba dei vigili del fuoco suona "Il silenzio". In cielo volano palloncini bianchi. Il carro funebre lascia Nostra Signora di Lourdes. Gli amici, molti, si trattengono ancora nel cortile. Perché stare insieme, forse, è il modo migliore per ricordare Marco.
 

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