La guerra delle potature: 11 associazioni
in rivolta contro gli sfregi nella villetta

La guerra delle potature: 11 associazioni in rivolta contro gli sfregi nella villetta
di Daniela Volpecina
Martedì 23 Novembre 2021, 08:08 - Ultimo agg. 21:06
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La pioggia ferma temporaneamente le potature selvagge in villetta Padre Pio ma non la protesta degli ambientalisti. Ieri mattina è stato lanciato un nuovo appello al sindaco Carlo Marino da parte di undici associazioni per denunciare lo scempio ai danni degli alberi che si trovano nella storica piazzetta tra via Settembrini, via Bernini, via Tanucci e via Bramante. Nel dettaglio si tratta di Legambiente, Lipu, Italia Nostra, Cittadinanzattiva, GreenCare Caserta, Arci, Arcipelago, Spazio Donna, Uisp, centro sociale ex Canapificio e Città Viva riuniti nel comitato «Amici di villa Padre Pio».

Nell'area verde attrezzata, chiusa da marzo scorso per i lavori di restyling, sono iniziati da qualche settimana anche gli interventi di sfoltimento delle piante «che però segnalano allarmate le associazioni non sono state sagomate, come concordato, bensì completamente defogliate con ripercussioni sulla salute e la stabilità stessa degli alberi.

Ci vorranno almeno due anni per recuperare e molte di queste specie stenteranno purtroppo a riprendersi».

Gli ambientalisti avevano ottenuto garanzie sulla realizzazione di una potatura conservativa e non drastica, che si sarebbe limitata allo sfoltimento delle chiome e al diradamento dei rami in sovrannumero, preservandone la forma originaria. Così invece non è stato. Pare soprattutto per motivi economici. Le potature conservative richiedono un intervento mirato, complesso e quindi più lungo e più dispendioso. Contrariamente a quanto avviene con i tagli netti. «E' uno spettacolo impietoso quello cui stiamo assistendo all'interno della villetta Padre Pio fa notare Matteo Palmisani, agronomo e presidente della Lipu lo abbiamo denunciato anche ai Carabinieri Forestali. In altre città sono state elevate sanzioni che oscillano da 500 a 2.500 euro per simili amputazioni che, come è noto, possono compromettere la sopravvivenza degli alberi. In più qui non sono stati rispettati neanche i criteri minimi ambientali previsti dalla legge e ci risulta che a decidere il tipo di intervento non sia stato un professionista del settore in virtù del fatto che in questa fase il Comune di Caserta risulta sprovvisto di un agronomo. Un episodio di una gravità assoluta che purtroppo non rappresenta una novità in questa città, come testimoniano i casi analoghi registrati in viale Carlo III, nel quartiere Acquaviva e in altre zone del capoluogo». 

Da qui il disappunto e la delusione delle associazioni che chiedono un incontro urgente con il sindaco e minacciano di tornare in piazza se la ditta non apporterà i dovuti correttivi. Le potature, ferme da giovedì scorso complice il maltempo, dovrebbero infatti riprendere nelle prossime ore.

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Il lavoro in villetta non è stato ancora completato. Gli alberi che si affacciano su via Settembrini e via Tanucci risultano ancora intatti. Nell'area verde che si estende per circa 5.300 metri quadrati - insistono quaranta piante. Tra queste ci sono tigli, liriodendrum, lecci, cedri e magnolie.

L'attenzione delle associazioni in queste ore è rivolta anche al nuovo parco giochi che dovrebbe sorgere nella frazione di Casolla dove ora ci sono giardinetti. C'è preoccupazione, anche in questo caso, per il futuro del verde pubblico in virtù del fatto che gli alberi presenti non figurano nel disegno del progetto redatto dal Comune. Un intervento di restyling del valore di circa 122mila euro che prevede giostrine, una nuova pavimentazione e il rifacimento della pubblica illuminazione ma che fa temere sul futuro delle numerose specie presenti.

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