La follia del finanziere assassino:
in fin di vita il suocero e la moglie

La follia del finanziere assassino: in fin di vita il suocero e la moglie
di Elio Zanni
Domenica 18 Novembre 2018, 13:00
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Strage familiare di Vairano, i corpi delle vittime della follia che giovedì sera si impadronì della mente del maresciallo della guardia di finanza Marcello De Prata sono ancora in obitorio in attesa dell'autopsia. Solo dopo il giudice potrà firmare il nullaosta per i funerali: per il momento l'attenzione pubblica si sposta sui sopravvissuti alla tragedia. Si tratta dei genitori delle due donne uccise dal finanziere, ossia Mario Laurenza e Assunta Paolino, rispettivamente di 82 e 72 anni. I due anziani coniugi sono stati ricoverati in ospedali diversi. Mario al Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta e la consorte presso il nosocomio di Sessa Aurunca dove è già stata sottoposta a interventi chirurgici. Le notizie che giungono da Sessa offrono il destro a un cauto ottimismo visto che parlano di «operazioni perfettamente riuscite». Sono invece le precisazioni informali e assunte ieri sera direttamente sul posto, nei pressi della struttura ospedaliera sessana, che spaventano non poco: Assunta sarebbe ancora in sala rianimazione assistita notte e giorno. Ma una cosa è certa: per lei è ancora «prognosi riservata». Almeno due i proietti che le sarebbero stati estratti dal corpo e consegnati alle autorità giudiziarie. A poco meno di cinquanta chilometri da Sessa, ossia presso il civile di Caserta, appaiono «stabili» le condizioni di Mario, tra l'altro invalido a una gamba, che sotto la pioggia di proiettili sparati dall'ex basco verde impazzito è stato colpito allo zigomo e al petto. Lo hanno operato due volte: per ricostruire la mandibola e per riparare i danni fatti dal proiettile che ha perforato polmone e fegato. All'orrenda conta, tra morti e feriti, con l'arrivo in ospedale, è stato possibile rettificare anche il numero di proiettili sparati dal finanziere impazzito perché non era riuscito ad accettare l'idea dell'imminente separazione coniugale: si tratterebbe di almeno nove colpi sparati con la pistola d'ordinanza e non sette come si credeva in un primo momento. Una vera raffica di piombo con cui, come appare sempre più evidente, l'omicida non intendeva risparmiar nessuno dei presenti.

E proprio su queste caratteristiche «anomale» - rispetto ad altri episodi di feminicidio a cui purtroppo la cronaca ci ha abituati - stanno indagano i carabinieri della compagnia di Capua al comando del capitano Francesco Mandia. Ieri sono state sentite alcune amiche e altre persone del paese per mettere a fuoco lo scenario in cui si è scatenata la rabbia omicida de maresciallo De Prata contro non solo la moglie che lo aveva lasciato ma contro tutti i Laurenza.
 
Il pensiero, triste e preoccupato, dell'intera comunità di Vairano va, naturalmente, anzitutto ai figli della coppia scomparsa, il piccolo Valerio e la primogenita Angela, e alla bambina di Rosanna, la piccola Elenora. Nomi e fatti che corrono di bocca in bocca tra la gente del posto e che sono riecheggiati nella chiesa di San Cosma e Damiano di Vairano Scalo durante l'accorata omelia del parroco don Luigi De Rosa che ha promosso una veglia di preghiera.

Per il rito funebre si parla dell'inizio della settimana, ma non ci sono certezze. Sarà un giorno durante il quale tutti i negozi chiuderanno e la comunità si riunirà di nuovo in preghiera nella chiesa parrocchiale. Un giorno per il quale il sindaco di Vairano Patenora, Bartolomeo Cantelmo, ha già proclamato il lutto cittadino. E nell'attesa, è una vera processione di persone di tutte le età e tutte le città quella della gente che si reca a deporre fiori davanti alla saracinesca del negozio della tragedia, la cartoleria Laurenza di via Roma.
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