Roberto Fusciello ucciso con una testata a Cellole, l'assassino si difende: «Ho reagito a una provocazione»

Interrogatorio fiume di Gianluca Sangiorgio, il gip conferma l'omicidio volontario

Roberto Fusciello
Roberto Fusciello
di Pierluigi Benvenuti
Giovedì 18 Gennaio 2024, 08:49 - Ultimo agg. 15:33
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È stato eseguito ieri sera, l'espianto per la donazione degli organi di Roberto Fusciello, il quarantaseienne di Cellole, falegname di professione, colpito da una testata al volto durante una lite, domenica sera, nel centro del paese. Il via alle procedure nella notte scorsa dopo che la commissione ha dichiarato la morte cerebrale dell'uomo. Subito dopo, il vicedirettore sanitario dell'ospedale di Sessa Aurunca, Antonino Passaro, ha firmato il certificato di morte.

Il pm Stefania Pontillo della procura di Santa Maria Capua Vetere ha rapidamente concesso l'autorizzazione all'espianto, considerato che Fusciello era un donatore volontario, iscritto all'Associazione Italiana Donatori d'Organi. È lei che conduce l'indagine sulla tragica vicenda, affidata ai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Sessa Aurunca guidati dal capitano Giovanni Russo. La salma si trova ancora nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale San Rocco, dove ieri sera è giunta l'equipe sanitaria chiamata a eseguire l'espianto degli organi.

Ad essere donati saranno solo i reni e il cuore dell'uomo.

La direzione sanitaria ha già attivato le forze dell'ordine per consentire l'atterraggio dell'elicottero al campo sportivo di via Raccomandata e un'ambulanza per trasferire i medici al vicino San Rocco. Sono stati già individuati e avvisati i destinatari. Richieste sono arrivate da Napoli, Salerno e Bari. Il corpo - poi - sarà trasferito all'istituto di Medicina legale dell'ospedale di Caserta dove, nei prossimi giorni, sarà eseguito l'esame autoptico, già disposto dal magistrato che conduce l'inchiesta. Ieri mattina, intanto, nel carcere di Santa Maria Capua Vetere dove è detenuto, si è tenuto l'interrogatorio di garanzia di Gianluca Sangiorgio, arrestato con l'accusa di aver colpito Fusciello. L'accusa nei suoi confronti è cambiata e il capo di imputazione è adesso di omicidio volontario.

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L'uomo davanti al giudice per le indagini preliminari - stando a una breve ricostruzione - avrebbe fornito la sua ricostruzione che, probabilmente, collimerebbe con quanto si vede nelle immagini delle telecamere di sorveglianza del centro scommesse, acquisite dai carabinieri dopo la lite. Avrebbe ammesso di aver colpito l'uomo con un paio di schiaffi e anche con la testata, sembra nel tentativo di divincolarsi dopo che pare fosse stato afferrato per la maglietta. Appena Fusciello è caduto in terra, l'aggressore si sarebbe fermato rifugiandosi nel centro scommesse. La lite sarebbe nata, riferisce la difesa, dopo un apprezzamento a una ragazza, figlia minorenne dell'aggressore. La giovane era lì in compagnia del padre e della madre, con cui vive dopo la separazione dei genitori. I tre si erano dati appuntamento per un caffè. Il quarantaquattrenne - in ogni caso - si è detto molto dispiaciuto per l'accaduto e avrebbe detto che la reazione non si giustifica, che ha sbagliato, ma che non era sua intenzione uccidere Fusciello. Il gip ha confermato l'omicidio volontario.

L'avvocato difensore di Sangiorgio, Gianluca Di Matteo, ha annunciato che chiederà la riqualificazione del capo d'imputazione per il suo assistito in omicidio preterintenzionale. Sarà l'inchiesta ad accertare quanto accaduto. Intanto, ieri, il sindaco Guido Di Leone ha dichiarato: «Piangiamo un nostro fratello, Roberto. Il mio appello è indirizzato ai giovani e alle famiglie, fermatevi e riflettete sul vostro futuro, ci saranno strade che non avranno mai la luce. Siamo vicini alla famiglia Fusciello». Non si esclude che gli inquirenti possano sentire o ascoltare nuovamente le persone presenti in corso Freda al momento della lite poi degenerata in aggressione e, quindi, in tragedia.
 

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