Caserta: cimitero per animali diventato un letamaio tra ordinanze disattese e sequestri

Il cimitero per animali sequestrato a Caserta
Il cimitero per animali sequestrato a Caserta
Mercoledì 9 Agosto 2023, 08:27
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L'area di sepoltura per animali domestici di via La Pira, struttura privata inaugurata nel 2001, sottoposta a sequestro penale nel maggio 2020, era un giardino quando gestita nonostante irregolarità amministrative-igienico-sanitarie, è un letamaio oggi a tre anni dall'intervento della procura della Repubblica. Questa sconcertante situazione è stata portata più volte all'attenzione degli enti amministrativi interessati e a quanti ignoravano lo sfacelo di questa piccola "Spoon River". In precedenti articoli abbiamo chiamato in causa Domenico Maietta, assessore fra l'altro anche alla Rigenerazione urbana, non certo unico amministratore tenuto al controllo delle condizioni di un'area del territorio cittadino da definire, oggi, un disastro ecologico. L'assessore Maietta, ieri mattina, ci informava che negli uffici di Polizia urbana avremmo trovato un riassunto dell'intera vicenda, con tutto quanto messo in atto nell'ambito delle competenze dal Comune di Caserta. E qui un ufficiale del Nucleo ambientale della Polizia urbana cui da anni è affidata la spinosa questione il "riassunto" ce lo ha mostrato, un faldone di quelli belli carichi di atti, lettere, notifiche, di sequestri amministrativi e poi anche giudiziari, una sfilza di documenti datati dal maggio del 2013 fino a nostri giorni. Il succo: al gestore e suoi eredi è stata ingiunta ordinanza di bonifica ambientale e igienico-sanitaria rimasta disattesa.

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Il Comune, in stato di dissesto, non può agire "in danno", affrontando le spese di circa 400mila euro da rivalersi sul gestore. Significa che la situazione di sfacelo questa è e questa rimane. Stralci dal faldone, nel 2013 veniva rilevata la mancanza di titolo autorizzativo; nei dieci anni precedenti nessun rilievo. Partono notifiche ingiuntive a raffiche per il gestore che "le carte a posto" non le ha mai messe, anzi allargava l'attività su un terreno di via Talamonti, un centinaio di meri dall'area di via la Pira sovraccarica di sepolture, circa trecento. Si attiva la seconda area ma il gestore, siamo nel 2016, è costretto a chiuderla perché nessuna opera di bonifica era stata fatta. Intanto il "cimiterino" di via La Pira continuava a ospitare carcasse fin quando non interveniva il 29 maggio 2020 il sequestro giudiziario che un comunicato ufficiale emesso da fonte legittimata così annunciava: «A seguito di un'attività interforze nell'ambito dei servizi di contrasto per la Terra dei Fuochi programmati dalla cabina di regia prefettizia...

agenti della polizia municipale di Caserta insieme ai militari dell'Esercito italiano, carabinieri, agenti della polizia di Stato, personale dell'Arpac e della Asl hanno posto sottosequestro il cimitero degli animali». Un dispiego di forza pubblica come nemmeno per un'area di interramento di rifiuti tossici. Il sequestro ha ripristinato la legalità; come ripristinare lo stato di decenza e igienicità nel cimiterino devastato? 

 

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