Cira, il manager Pirrelli se ne va:
ai nuovi vertici budget da 22 milioni

Cira, il manager Pirrelli se ne va: ai nuovi vertici budget da 22 milioni
di Enzo Mulieri
Domenica 10 Febbraio 2019, 14:00
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Nubi all'orizzonte per il Cira di Capua, ormai da tempo al centro di preoccupazioni convergenti sia tra i lavoratori che all'interno dello stesso management aziendale. L'altro giorno è stato il presidente Paolo Annunziato a comunicare attraverso un ordine di servizio (il primo di quest'anno) le dimissioni del direttore generale della società consortile (la più importante in Terra di lavoro, con circa 300 addetti) Pierluigi Pirrelli, manager tra i più qualificati nel settore provenendo dalla controllata Asi Elv, referente del progetto Vega.

A far data da giovedì scorso, 7 febbraio, lo sostituisce Massimo Cavaliere che ad interim manterrà il ruolo di responsabile dell'unità operativa «Valorizzazione degli asset» ed assumerà quello dell'Uo «Grandi impianti di prova ed infrastrutture». Il cambio della direzione generale, come riporta la comunicazione, sarà ufficialmente ratificato nella prossima seduta del Consiglio di amministrazione prevista entro marzo.
 
Le dimissioni di Pirrelli che, a tutt'oggi, non trovano una spiegazione ufficiale, costituiscono pur sempre l'ennesima prova di una fase complicata per la vita del Cira dove gli avvicendamenti si ripetono troppo spesso (dal 2013 sono stati assegnati ben 5 diversi incarichi di presidenza, 4 alla direzione generale). Tanti se ne contano a cominciare dalla sofferta vicenda che ha investito prima il presidente Luigi Carrino (2015) e poi Claudio Rovai (si è dimesso alla fine del 2017) fino all'avvento di Paolo Annunziato, già direttore generale del Cnr.

Sullo sfondo di tante «successioni», gli avvicendamenti che si sono registrati anche alla guida dell'Agenzia spaziale di riferimento (Asi) dove già lo scorso anno era stato decretato l'allontanamento di Roberto Battiston, sostituto dai due commissari Piero Benvenuti e Giovanni Cinque.

Una girandola di incarichi e di nomine, insomma, che sarebbero l'effetto indotto dei ritardi con cui viaggia il core business rappresentato dal Prora (il programma nazionale di ricerche aerospaziali di competenza del Miur) sia sotto il profilo gestionale che finanziario. Secondo quanto registrato nel sito di Capua, infatti, rispetto a spese che nella struttura si aggirano intorno ai 40 milioni di euro, il budget previsto per contratto non supererebbe di molto i 22 milioni di euro, pur tenendo conto delle dotazioni limitate provenienti da altre fonti.

A garantire la linfa necessaria in questo contesto è il contributo della parte pubblica (nella società consortile per azioni il 47% è targato Asi, 5% Cnr e 16% diviso tra Regione ed Asi) ma le risorse disponibili non bastano più. Per il riproporsi di una condizione di assoluta incertezza per il futuro del Cira, indicazioni solo parziali sono vernute a metà gennaio dal sub commissario dell'Asi, Giovanni Cinque, nel corso di un incontro con le organizzazioni sindacali dei metalmeccanici (in stato di agitazione già da dicembre). Fu lui a comunicare che la proposta di nuova pianificazione del Prora, sostenuta dal Centro di ricerche di Capua negli ultimi due anni, era da considerarsi ormai derubricata.

«Sarà costituito su iniziativa del ministero un comitato provvisorio di supporto - questo il report - formato da esperti scientifici e rappresentanti degli stakeholder per coadiuvare la stesura di una nuova proposta capace di garantire l'allineamento del nuovo Prora con le strategie del sistema Paese». Non solo, lo stesso commissario ebbe anche a pronosticare la fine del suo mandato entro il mese di marzo con la nomina del nuovo presidente Asi, mentre per il varo del nuovo Prora sarebbe atteso il relativo decreto (forse tra quattro- sei mesi).

Una missione, quindi, segnata da nuovi step, ma che secondo i sindacati dovrebbe essere accompagnata e sostenuta attraverso ulteriori investimenti, su di una rimodulazione del contratto sia sul Comma 1 (know-how, realizzazione ed ammodernamento degli impianti) sia sul Comma 2 (qualificazione delle competenze).
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