Clochard, in Terra di Lavoro: nove morti in soli otto mesi

Lancia l'allarme la Federazione italiana Organismi per le persone senza dimora

L'accampamento di un senzatetto
L'accampamento di un senzatetto
di Domenico Zampelli
Sabato 3 Dicembre 2022, 08:39 - Ultimo agg. 19:45
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Terra di Lavoro, ogni mese la mancanza di un alloggio miete una vittima. Ci sono classifiche delle province italiane che accendono la speranza ed altre che la spengono. Alcune, poi, ci rendono più tristi. Capita con l'elenco dei morti di strada, di stenti, di vuoto e di solitudine. Un elenco che purtroppo va allungandosi di anno in anno: nel 2022 se ne contano in Italia 341 in 333 giorni, contro i 251 del 2021 ed i 212 del 2020. Li chiamano clochard o senza fissa dimora, sono la rappresentazione fisica di quello che non va nel sistema di welfare in un territorio.

Questo 2022 ha riservato per Caserta nove episodi, tutti concentrati da aprile a novembre in pratica uno al mese - assegnandoci la settima posizione in Italia.

Erano stati tre nel 2020 e sette nel 2021. L'ultimo è stato Mattia Bruno, 70 anni. Era conosciuto, aveva un nome ed un cognome, ma non è sempre così scontato. In quattro casi su nove non conosceremo mai il nome e la storia che li ha condotti a perdere prima la casa e poi la vita.


A curare questo drammatico contatore è la Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora, associazione che persegue finalità di solidarietà sociale nell'ambito dell'emarginazione adulta. Le regioni con il maggior numero di casi sono Lazio e Lombardia (52 ciascuno), con la Campania al terzo posto a quota 36.
Sul fronte delle province, invece, troviamo in testa Roma (45 episodi) seguita da Milano (26), Napoli (21), Torino (11), Genova e Firenze (10). Subito dopo c'è Caserta. Nel resto della regione se ne contano quattro a Salerno, uno ciascuno in Irpinia e nel Sannio. Un fenomeno che mai come quest'anno avvolge e coinvolge tutto il Paese. Ne sono rimaste immuni solo 23 province. Nella nostra provincia i casi registrati quest'anno iniziano lo scorso 17 aprile a Pastorano: Pavlo Zaporozhets, 47 anni, di nazionalità ucraina, viene ritrovato senza vita per cause violente. Ci spostiamo poi nel capoluogo: il 18 maggio a Caserta un uomo senza documenti muore all'improvviso, per strada. Ancora morte per cause violente ai danni di Petru Montean, 62 anni, romeno, ritrovato a Capua lo scorso primo luglio. Una settimana il tunisino Lofti Aouadi, 58anni, muore a San Felice a Cancello dopo essere stato investito da un treno. Il 10 luglio il forte caldo è stato fatale per un uomo, straniero ma senza documenti, a Castel Volturno. Stesso discorso per un altro malore che lo scorso 3 agosto ha tolto la vita ad un uomo a Caserta.
Nel giorno di Ferragosto un altro lutto: presso l'ospedale di Maddaloni a perdere la vita, forse per il covid, è Nicolò, ucraino di 53 anni. Il 17 settembre un malore stronca su una panchina a Vairano Patenora Fakir Jabber, bengalese di 56 anni. E infine è la volta di Mattia Bruno. In questi giorni aumentano freddo, crisi e preoccupazione. Tutti vogliamo che questo elenco si fermi qui.

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