Colletta alimentare, nei supermercati il pieno di solidarietà

L'allarme: i numeri delle persone indigenti aumentano di giorno in giorno

Colletta alimentare, nei supermercati il pieno di solidarietà
di Rossella Fierro
Domenica 27 Novembre 2022, 10:00 - Ultimo agg. 10:04
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«Sarà un Natale amaro per vecchi e nuovi poveri, ma gli irpini non fanno mancare la loro solidarietà a chi è in maggiore difficoltà. Eliminare il reddito di cittadinanza? Si rischia la sciagura sociale». Don Vitaliano della Sala, vicedirettore della Caritas diocesana, fa il punto sull'aumento dei poveri che bussano alle porte dei centri e degli sportelli gestiti dai volontari sul territorio provinciale e plaude alla generosità degli avellinesi che ieri, in occasione della Giornata nazionale della colletta alimentare, hanno riempito i banchetti allestiti all'ingresso di nove supermercati di pasta, latte, biscotti e conserve.

«Nonostante il cattivo tempo e la crisi economica che sta colpendo tutti, gli avellinesi non hanno fatto mancare il proprio contributo alla colletta alimentare. Le persone si rendono conto che il momento è difficile per tutti, ma per qualcuno ancora di più» commenta il parroco di Mercogliano. Rincaro bollette, disoccupazione crescente, inflazione alle stelle, sono gli ingredienti perfetti per un Natale mesto per vecchi e nuovi poveri.

«I numeri delle persone indigenti aumentano di giorno in giorno.

Rispetto a prima del lockdown la Caritas ha dovuto raddoppiare tutti i servizi, dai pacchi alimentari, ai pranzi quotidiani, ai contributi economici. I centri d'ascolto che abbiamo sul territorio sono sempre più pieni di persone che chiedono consigli, posti di lavoro, aiuto per pagare le bollette. Quello che crea amarezza è che, nonostante gli sforzi, non riusciamo a raggiungere tutte le persone che hanno bisogno. Il budget che avevamo preventivato ad inizio anno è terminato già da tempo. Ma non ci fermiamo, grazie agli irpini che, nei momenti più bui, tirano fuori il meglio di loro. E' confortante vedere che, nonostante i problemi di ogni famiglia, anche di quelle agiate, la gente aiuta la Caritas, e quindi i poveri, raccogliendo generi di prima necessità» è l'analisi di Della Sala.

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A spaventare il vicedirettore della Caritas è anche la decisione del Governo Meloni di eliminare, seppure gradualmente, il reddito di cittadinanza. «Quando è stato introdotto il reddito di cittadinanza abbiamo immediatamente notato una diminuzione delle persone che si rivolgevano ai nostri sportelli. Ovviamente, dopo il lockdown, sono aumentate di nuovo. Ciò non toglie che la misura, certamente perfezionabile, ha funzionato e credo che abolirla del tutto rappresenterà una sciagura per tantissime persone. Spero che il Governo ci ripensi e si limiti a riformarlo. E' inutile prendersi in giro e dire che chi può deve lavorare. In Italia il lavoro non c'è e non si crea dall'oggi al domani. Chi governa deve stare molto attento a non creare ulteriori disagi sociali. Il vaso della disperazione sociale è ormai colmo e se sfocia in proteste, o in qualcosa di peggio, diventerà un problema difficilmente gestibile. Da uomo di sinistra, non voglio credere che esistano forze politiche che non abbiano a cuore le sorti dei più poveri».

All'orizzonte un inverno che si preannuncia più freddo del solito e che, come purtroppo già capitato in passato, rischia di diventare letale per chi dorme in strada. «Compatibilmente con lo spazio a disposizione, aumenteremo il numero di posti letto al dormitorio di via Morelli e Silvati, ma non basta. Manca una roadmap dei clochard e un sistema di rintracciamento adeguato. Raramente sono le istituzioni a segnalarci persone che dormono in strada, quasi sempre sono i cittadini a darci informazioni e a chiederci di intervenire. Il freddo quest'anno sarà un problema non solo per i senzatetto, ma anche per tantissime famiglie che non accenderanno i riscaldamenti perché non hanno soldi a sufficienza per pagare le bollette. Parliamo di invisibili- denuncia Della Sala- che vivono in solitudine la propria condizione di povertà, all'interno delle mura domestiche, e che non si rivolgono né a noi né alle istituzioni per vergogna o per dignità. Sono i nuovi poveri, spesso insospettabili, che faticano ad emergere. Per questo continuiamo a chiedere un coordinamento tra istituzioni, forze dell'ordine, mondo del volontariato, per mettere insieme le forze e provare ad intercettare e assistere gli invisibili».

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