Caserta, il Comune risparmia sulle telefonate
​ma fa spese pazze per fotocopie e i fogli

Caserta, il Comune risparmia sulle telefonate ma fa spese pazze per fotocopie e i fogli
di Domenico Zampelli
Mercoledì 23 Marzo 2022, 08:51 - Ultimo agg. 09:54
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Al Comune di Caserta conviene più telefonare che mandare una raccomandata. Palazzo Castropignano si aggiudica, infatti, contemporaneamente la palma di capoluogo campano più virtuoso per le bollette telefoniche e più spendaccione per le spese postali. Lo rivela uno studio condotto dal Centro Ricerche della Fondazione Gazzetta Amministrativa nell'ambito del quale è stato sviluppato il rating «Pitagora» che valuta i Comuni italiani secondo una scala simile a quella più famosa dell'agenzia Standard & Poor's: da tripla A, quindi, fino alla lettera C. Vediamo quello che accade per quanto riguarda il Comune di Caserta.

In piazza Vanvitelli arriva la bolletta più leggera in Campania: meno di 50mila euro, suddivisi in 43.737 per la telefonia fissa e 6.181 per quella mobile. Si tratta del 14esimo migliore risultato a livello nazionale, siamo etichettati con una doppia A. Il primato delle spese in Campania va invece a Benevento: nella città dell'Arco la bolletta complessiva supera di poco i 900mila euro che nel rating vuol dire lettera C. Salerno è a quota 850mila euro (tripla B) il doppio della somma pagata a Napoli (tripla A), mentre Avellino chiude a 261mila euro, che valgono la lettera B.

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Tutto il buono che viene fuori dall'analisi degli oneri per la telefonia si inverte se prendiamo in considerazione i dati relativi alle spese postali. La Fondazione guidata da Enrico Michetti ci spiega infatti che al Comune di Caserta la spesa ammonta ad oltre 431mila euro.

Non solo la più alta in Campania, ma fra le più alte in Italia: arriva la lettera B. Nella graduatoria nazionale la posizione occupata è la numero 103. Fanno peggio solo a Bologna, Ragusa, Milano, Firenze, Mantova, Cosenza, Macerata e Foggia. Nel resto della Campania spicca il dato di Salerno, che ottiene una tripla A e si classifica al terzo posto generale con 36.333 euro. Casella 21 invece per il Comune di Napoli (doppia A), dove si spende oltre un milione di euro ma nel raffronto con la popolazione il dato appare più che soddisfacente. Ragion per cui i 106mila euro che si spendono a Benevento non appaiono altrettanto incoraggianti, assegnando la posizione 58 e una sola A. Ancor peggio fa Avellino: 155mila euro, rating da tripla B e gradino 76 a livello nazionale. Dematerializzazione La transizione digitale è una delle «mission» del Piano nazionale di ripresa e resilienza, lo strumento nel quale il governo italiano ha predisposto le riforme necessarie per ottenere i miliardi del Next Generation Eu. Ma aspettando la digitalizzazione, la ricerca condotta dalla Gazzetta Amministrativa dimostra come la tradizionale carta rimane ancora un'importante voce di spesa per molte amministrazioni pubbliche.

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A Caserta più che altrove in Campania. Sembra che si facciano un po' troppe fotocopie. Alla voce «Carta, cancelleria e stampati» Palazzo Castropignano spende infatti 49.600 euro. Una cifra importante: se proviamo a immaginare che la metà di questa somma venga utilizzata per acquistare le risme di carta bianca viene fuori che fotocopiatrici e stampanti ingoiano oltre 12 milioni di fogli in un anno. Magari non è moltissimo, tanto è vero che il rating assegna una A, ma è comunque un importo superiore a quello degli altri capoluoghi campani. Napoli ottiene una tripla A spendendo 40mila euro esatti, Salerno è da doppia A.
 

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