Covid, scuole sorvegliate speciali:
allerta per i minori in età pre-vaccinale

Covid, scuole sorvegliate speciali: allerta per i minori in età pre-vaccinale
di Ornella Mincione
Domenica 24 Ottobre 2021, 10:36
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Massima attenzione sulle scuole, mentre oltre settecento mila cittadini hanno ricevuto la prima dose di vaccino. L’ambiente scolastico, resta tra quelli più osservati dalle autorità sanitarie. Da un lato, infatti, è quello dove vige probabilmente più rigorosa la normativa anti Covid, ma dall’altro ospita alunni di quella fascia di età non compresa tra le destinatarie della campagna vaccinale. Molte scuole nelle ultime settimane sono state chiuse dopo casi positivi tra gli studenti: in ultimo due a Carinola. E tante altre anche in altri centri del casertano hanno chiuso i battenti continuando in Dad le lezioni fino al termine della quarantena. È bene precisare che, per fortuna, la maggioranza dei nuovi casi non manifestano sintomi gravi o con necessità di assistenza ospedaliera. per lo più si tratta di casi asintomatici o pauci sintomatici, cioè con pochi sintomi

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Anche questo è effetto della campagna vaccinale.

Il virus, infatti, con ogni probabilità pur continuando a diffondersi non ha possibilità di aggredire violentemente l’organismo (vaccinato) né mutarsi associandosi ad altre forme di Covid. resta però in vigore la normativa che prevede la quarantena che, a questo punto della storia pandemica, è quello che fa più paura ai cittadini. Difesi dal vaccino e dalle altre misure anti Covid, l’utente cerca di minimizzare il più possibile il pericolo di chiusura in casa e, quindi, di ricadere nell’incubo vissuto durante i diversi lockdown. La malattia in quanto tale, almeno quella vissuta in questo momento, ovvero l’infezione senza sintomi nè complicanze, fa meno paura del ritorno all’obbligo di non uscire di casa.

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Ecco perché a fronte di tanti cittadini adulti vaccinati, ora si presta particolare attenzione a quelli più piccoli, con età inferiore ai 12 anni che potrebbero contagiarsi, anche senza saperlo o senza presentare sintomi indicativi, e trasmettere a loro volta il virus nel proprio nucleo familiare e ai compagni di gioco e di studio. L’ambiente scolastico, quindi, eccezion fatta per la maggioranza del personale docente e non che, secondo norma, dovrebbe essere vaccinata, rappresenta ad oggi l’ambiente più sicuro da un punto di vista giuridico per le procedure effettuate ma quello più rischioso per la platea che accoglie. Questo è un discorso molto generalizzato visto che il pericolo di contagio potrebbe presentarsi in qualsiasi negozio o sui mezzi del trasporto pubblico o semplicemente incontrando qualcuno camminando per strada. Il dato confortante è che, grazie al forte senso di responsabilità di coloro che hanno aderito alla campagna vaccinale, l’infezione non si sta esprimendo nel peggiore dei modi come accaduto nelle precedenti ondate.

Intanto sul report pubblicato ieri dall’Asl di Caserta sono stati registrati 53 nuovi casi positivi, emersi dalla processazione di 1.322 tamponi, con un’incidenza del 4,01%. Notificati, purtroppo, tre decessi: ora le vittime del Covid in Terra di Lavoro sono 1.334. Sono state certificate 24 guarigioni e attualmente i positivi attuali hanno di nuovo superato il magliaio, 1.003, con 26 ammalati in più rispetto alla giornata precedente. E’ sempre bene tenere presente che il numero delle nuove positività non rispecchia (almeno fino ad ora) una uguale domanda di assistenza ospedaliera. Questo significa che la gestione del paziente Covid è possibile a livello domiciliare: ciò indica di per sè che non ci sono presupposti per pensare che l’infezione si stia esprimendo nella sua forma p iù grave e violenta. Il quadro appena descritto è frutto della campagna vaccinale e della diffusione tra i cittadini dei farmaci anti Covid. Proprio ieri sera, alle 19.47, è stata raggiunta la quota delle sette cento mila prime dosi erogate: in dettaglio, 700.010, di cui 623.251 richiami. L’intera platea casertana vaccinabile non supera le nove cento mila persone. E’ chiaro che c’è ancora molto lavoro da fare ma molto è stato fatto, soprattutto considerando che l’azienda sanitaria dal 31 dicembre scorso ha ampliato enormemente le risorse e le strutture in campo per rendere quanto più accessibile la vaccinazione. Gli effetti si riscontrano analizzando la curva epidemiologica e mettendo in corrispondenza i comuni con la più alta percentuale di copertura e quelli considerati Covid free. Il più delle volte coincidono e quelli che non lo fanno, ospitano uno o due positivi attuali, dunque un numero davvero basso e lontano dalle centinaia di alcuni mesi fa. Tutto questo non vuol dire affatto che è possibile abbassare la guardia, ma al contrario che i cittadini devono essere ancora più attenti a non vanificare i sacrifici svolti fino a oggi con comportamenti irresponsabili o non tenendo presente le misure anti Covid.

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