L’immobiliarista del crac Brera:
«Pronto a restituire gli otto milioni»

L’immobiliarista del crac Brera: «Pronto a restituire gli otto milioni»
di Mary Liguori
Sabato 22 Dicembre 2018, 08:00
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Giuseppe Statuto si è difeso, ha respinto le accuse e ha chiesto al giudice la possibilità di rimettere nella disponibilità della Brera, con un bonifico da otto milioni di euro, la somma ritenuta nell’ipotesi di accusa come distratta. Il giudice ha già autorizzato il trasferimento della somma ai conti della società fallita e attualmente gestita da un curatore. La difesa dell’immobiliarista, rappresentata dagli avvocati Paolo Trofino e Giampiero Biancolella, ha già depositato istanza di revoca della misura cautelare e se il gip non dovesse accoglierla si rivolgerà al Riesame. Statuto, ieri, ha spiegato al giudice per le indagini preliminari Flavia Costantini che la somma è relativa a una serie di accordi economici tra le società collegate del gruppo e che non è stata «distratta». Questa, dunque, la linea difensiva di Giuseppe Statuto, l’immobiliarista originario di Casaluce da martedì agli arresti domiciliari insieme al suo braccio destro, Massimo Negrini. 

Secondo quanto sostiene la Procura di Roma, i due sono responsabili della bancarotta fraudolenta della «Brera Srl». Secondo le indagini del nucleo capitolino di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza Statuto e Negroni hanno distratto dal patrimonio della fallita «Brera» oltre 8 milioni di euro. La somma sarebbe relativa a un credito vantato verso la società controllante, la «Michele Amari S.r.l.», che sarebbe stato trasferito in maniera fittizia ad alcune società con sede in Lussemburgo appartenenti allo stesso gruppo. Così facendo, ha scritto il gip nell’ordinanza di custodia cautelare, hanno reso il credito «di fatto irrecuperabile» ricorrendo a un «complesso intreccio di negozi giuridici fraudolenti, indice dell’elevata professionalità degli indagati». Il credito, inizialmente costituito da somme giacenti su un rapporto di conto corrente cointestato alla «Brera» e alla «Michele Amari», è stato trasformato in un finanziamento fruttifero infragruppo concesso, in successione, a due persone giuridiche anonime del Lussemburgo, entrambe in una situazione economica molto difficile. Secondo l’accusa, gli indagati hanno creato delle società a scopo speculativo, società portate «sistematicamente al fallimento». fatti contestati a Statuto e Negrini - i quali, allo scopo di impedire agli investigatori di risalire alle proprie responsabilità, hanno occultato parte della documentazione contabile - hanno provocato il dissesto e il successivo fallimento della «Brera», dichiarato nel 2016, con un passivo pari a oltre 32 milioni di euro, gran parte dei quali nei confronti del Fisco.

Nato cinquantuno anni fa a Casaluce, Giuseppe Statuto nel corso degli anni ha orientato la sua attività immobiliare soprattutto sugli hotel di lusso. Sono suoi gli edifici che ospitano il Danieli di Venezia, il Four Seasons di Milano e il San Domenico di Taormina Una carriera brillante durante la quale ha inanellato un successo dopo l’altro. Cinque giorni prima dell’arresto, Statuto ha guadagnato 35 milioni di dollari grazie all’offerta da tre miliardi di dollari di Lvmh sul gruppo Usa di hotel di lusso Belmond, di cui Statuto il 20 novembre ha dichiarato di avere il 5,1 per cento. 
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