Differenziata a rilento: sono Aversa e Maddaloni i Comuni meno ricicloni

Flor dei piani di rilancio della raccolta differenziata

Sono Aversa e Maddaloni i Comuni meno ricicloni
Sono Aversa e Maddaloni i Comuni meno ricicloni
di Giuseppe Miretto
Sabato 4 Marzo 2023, 09:09 - Ultimo agg. 18:50
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Torna a crescere, dopo la battuta d'arresto causa pandemia, la produzione di rifiuti: ogni cittadino casertano è responsabile di 475,52 chili all'anno (dati regionali fine 2022). È una indicazione congruente con la media delle aree più popolose d'Italia. Ma che non vale per la raccolta differenziata: solo 252,96 chilogrammi pro capite dei rifiuti è recuperato pari ad uno striminzito 53,20% lontanissimo dalla soglia minima del 65%. Mentre solo dieci comuni su 104 riesce a superare la soglia ottimale del 75%. Aumenta pure la distanza tra il «club dei territori virtuosi», guidati sempre da Santa Maria a Vico, e quelli in difficoltà.

Il fatto veramente nuovo è la certificazione del flop dei piani regionali di «efficientamento e rilancio della raccolta differenziata». Chi è nei bassifondi della classifica, già inserito tra le «aree di crisi per i servizi di igiene urbana», ha peggiorato la situazione. Sono falliti tutti gli «interventi speciali», l'affiancamento sul territorio dei dipendenti Consorzio di Bacino (pagati dalla Regione), il tentativo di insediare «compostiere intermedie e di prossimità».

Un vero disastro il progetto di «riordino dei servizi di gestione dei rifiuti urbani e assimilati».

In base al numero di abitanti e all'estensione del territorio, rimane Maddaloni il comune che guida la poco invidiabile classifica degli ultimi. Dal 2016 è nell'elenco dei «territori a rischio per la raccolta differenziata ovvero nella classe A». Anzi, ha peggiorato la sua condizione: dal 35% di media del 2017 è sceso al 29,38%. Tallonato, sempre sulla base degli abitanti, da Aversa che ha raggiunto il 33,71%. Sono gli unici due comuni, nella «top ten dei peggiori» che superano i 30mila abitanti. Maddaloni può vantare altri record: conferisce un volume di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) superiore a Caserta che ha esattamente il doppio di abitanti. In assoluto, il volume maggiore di rifiuti ingombranti.

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E scoppia la polemica perché, dal 2010 quando il presidente Napolitano allontanò il sindaco per inefficienza nello smaltimento dei rifiuti e dal 2016 quando ci furono arresti degli amministratori, la questione dei servizi ambientali è un fronte caldo. «Quando l'emergenza diventa cronica denuncia Angelo Tenneriello (consigliere di Maddaloni Positiva) - si può denunciare un serio problema di controllo e vigilanza del territorio. Questo disastro è al 33% imputabile all'inciviltà e allo strapotere delle bande di svuota cantine, il 33% all'inefficienza dei servizi e il restante 34% al comune». Il riferimento è all'emergenza abbandono dei rifiuti e di discariche. Il sindaco Andrea De Filippo risponde. «Il nuovo servizio di igiene urbana rivoluzionerà tutto. Da soli, in cinque anni, abbiamo fatto 39 bonifiche, rimosso 56 accumuli di rifiuti ingombranti e combattuto gli sversamenti abusivi. Vista la nostra posizione geografica, non possiamo senza aiuto, anche finanziario, sradicare un fenomeno che è interprovinciale».

Nessun risultato ottenuto dalla compostiera per smaltire i rifiuti installata presso il mercato ortofrutticolo concessa dalla Regione. Non sono state distribuite gran parte delle compostiere domestiche. Si punta ora su una soluzione choc: costruire, proprio a Maddaloni, il biodigestore d'ambito per ottimizzare lo smaltimento e ottenere risorse supplementari per ottenere più servizi e infrastrutture a cominciare dalle isole ecologiche. Progetto approvato dall'ambito ma non finanziato, al momento, dal Ministero per la transizione energetica. Sebbene emerga una situazione tutt'altro che omogenea tra i vari comuni è aumentato il numero dei territori che stazionano nella fascia tra 50-60 per cento. In questo scenario è proprio il capoluogo a posizionarsi poco al di sopra del 54%, in crescita per la quantità di rifiuti smaltiti in modo differenziato, ma con un tasso di riciclaggio pro capite fermo al 42,58% che non consente di avvicinare la soglia imposta per legge del 65%. Infine, in controtendenza rispetto ai dati dei comuni ricicloni, sul fondo classifica spiccano i centri con meno di 10mila abitanti come Casaluce, Pratella, Gallo Matese, Frignano, Ciorlano.
 

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