Ecosistema urbano e Qualità della vita, Caserta scala la classifica

Entrambi i report incoronano il Trentino come il miglior territorio in Italia

Ecosistema urbano e Qualità della vita, Caserta scala la classifica
di Domenico Zampelli
Martedì 8 Novembre 2022, 09:45 - Ultimo agg. 14:35
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Due belle e corpose fotografie di Caserta e provincia sono state pubblicate ieri dai principali quotidiani economici italiani: il Sole 24Ore ha presentato il rapporto Ecosistema Urbano di Legambiente mentre Italia Oggi ha dedicato uno speciale all’indagine sulla Qualità della Vita condotta con l’Università La Sapienza.

Quali i risultati? Non siamo andati male, anzi. Per quanto riguarda l’Ecosistema Urbano la Città della Reggia occupa la posizione 67 in Italia, ma soprattutto siamo primi in Campania per la prima volta, irrompendo nello storico dualismo fra Sannio ed Irpinia. Sul versante Qualità della Vita, invece, troviamo Terra di Lavoro nella casella generale 92 su 107, posizione che non si può certo considerare di prestigio, ma nel contempo saliamo di due posizioni mentre le province campane che ci precedono fanno registrare performance negative. E comunque nella sottocategoria Ambiente ci troviamo nella casella 64, più o meno come nell’altro studio. 

Entrambi i report incoronano il Trentino come il miglior territorio in Italia, con i primi posti di Bolzano e Trento. Ma adesso guardiamo ai fatti nostri.

Legambiente presenta un quadro generale abbastanza preoccupante, con capoluoghi di provincia in stallo e affanno anche nel post pandemia, per di più paralizzati dalle emergenze croniche: aumentano smog, traffico, e rifiuti prodotti. Da qui la necessità di accelerare la transizione ecologica urbana. Premesso questo, Caserta qualche passettino in avanti lo sta facendo, non tanto rispetto allo scorso anno ma se spingiamo lo sguardo ancora più indietro. Nel 2016, tanto per fare un esempio, la casella occupata era la 101 e nel 2017 la 95.

Non è stato facile, pur in mezzo alle mille difficoltà che tutti conosciamo, recuperare una trentina di posizioni, ma Caserta c’è riuscita. Magari restando ferma (solo un gradino in meno rispetto allo scorso anno) in un contesto di gamberi. Nel resto della Campania Avellino perde 5 posizioni (dalla 74 alla 69), Benevento addirittura 19 (dalla 57 alla 76), Napoli una (dalla 91 alla 92) e Salerno 5 (dalla 94 alla 99). 

Dove siamo migliorati di più? Scorrendo i 18 indicatori dell’indagine possiamo dire sicuramente sul trasporto pubblico (dalla posizione 100 alla 33 per l’offerta e il numero dei passeggeri) ma anche, soprattutto, specialmente per la qualità dell’aria. Poche polveri sottili, crollo di ozono e biossido di azoto fanno risalire la città da oltre la posizione 90 in Italia alla fascia tra 24 e 46. Si respira meglio, molto meglio. Un successo non da poco, ed è proprio questa performance alla fine che ci consegna il primato regionale, perché rappresenta l’interfaccia del corrispondente dato di Benevento, che peggiorando la qualità dell’aria perde il primo posto. Va bene anche per i consumi idrici, ancora più alti della media nazionale ma che ci portano dalla casella 98 di qualche anno fa alla 51 di quest’anno.

Certo, ci sono molte cose che potrebbero andare meglio: poco verde urbano, la percentuale di raccolta differenziata (52%) dovrebbe migliorare, siamo ancora troppo bassi anche per quanto riguarda il verde urbano. Per quanto riguarda il numero di alberi per abitante, sono un po’ troppi 21 abitanti per stare sotto una sola chioma, così come sono pochi 18 metri quadri di verde per ciascun residente. Poco presenti piste ciclabili e isole pedonali, come pure striminzito appare il solare pubblico, categoria in cui Caserta scende pesantemente rispetto a qualche anno fa.

Anche quest’anno hanno voltato e rivoltato la provincia di Caserta come un calzino. Lo studio pubblicato da Italia Oggi si articola in 9 dimensioni d’analisi, 16 sottodimensioni e 92 indicatori di base, sette in più rispetto allo scorso anno. E 92 è anche il posto occupato da Terra di Lavoro. Due posizioni più in alto rispetto allo scorso anno mentre Benevento perde 3 posizioni (dalla 79 alla 82), Avellino 7 (dalla 76 alla 83), Salerno 9 (dalla 77 alla 86). Solo Napoli guadagna (dalla 106 alla 104) ma è quart’ultima in Italia. Noi siamo tanto penalizzati sul versante della sicurezza sociale. 

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Ma vediamo le posizioni parziali che ci assegna la ricerca, coordinata da Alessandro Polli, del Dipartimento di Scienze sociali ed economiche dell’Università La Sapienza. Già i colori generali rendono l’idea: giallo il Nord (qualità buona), verde il Centro Nord (qualità accettabile), rosso il Centro Sud (qualità scarsa), blu il Sud (qualità insufficiente, qui troviamo le province di Caserta e Napoli). 

Affari e Lavoro ci vede alla posizione 99 (l’anno scorso era la 105), Ambiente alla 64 (l’anno scorso 66), Reati e Sicurezza alla 79 (lo scorso anno 80). Sul versante della Sicurezza Sociale c’è il crollo dalla casella 5 dello scorso anno alla 73. Istruzione e Formazione trovano Caserta alla casella 92 (lo scorso anno era la 101). La dimensione che va meglio è quella relativa alla Popolazione: non siamo fra i primi dieci come lo scorso anno, ma comunque la casella 32 è positiva. Sistema Salute promuove Caserta dalla casella 59 alla 47, Male invece Tempo Libero (posizione 105) come pure Reddito e Ricchezza (102).

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