Farmacista assunta dall'Asl grazie a un falso titolo: restituirà 4 anni di stipendi

La Corte dei Conti: la donna deve restituire 4 anni di stipendi. C'è anche un procedimento penale

Farmacista assunta dall'Asl grazie a un falso titolo: restituirà 4 anni di stipendi
di Biagio Salvati
Giovedì 7 Dicembre 2023, 09:29 - Ultimo agg. 10:11
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Aveva partecipato a una selezione pubblica indetta dall'Asl di Caserta nel 2018 per il reclutamento di tre farmacisti, presentando un falso diploma di specializzazione in "farmacia ospedaliera". Un incarico della durata di un anno - che poi si è protratto per altri quattro ricevendo un regolare stipendio per una qualifica che non aveva. Si tratta di oltre 170 mila euro di compenso lordo che però ora la professionista casertana di 65 anni dovrà restituire sulla base di quanto contestato dalla Corte dei Conti della Campania - Sezione Giurisdizionale regionale. Un'indagine autonoma dei carabinieri del Nucleo Antisofisticazione (Nas) di Caserta, agli ordini del comandante Pietro Chirico, ha consentito di scoprire il cosiddetto "pezzotto" e quindi far avviare, da parte dell'Asl, prima il licenziamento e poi il sequestro del denaro, ovvero l'ammontare degli stipendi percepiti senza averne titolo per poco più quattro anni.

La donna era stata assunta nel settembre 2018 fino al novembre 2022, quando è stata licenziata dopo che i carabinieri avevano scoperto il raggiro. I militari del Nas, che hanno eseguito un decreto di sequestro conservativo cosiddetto "ante causam", hanno ricostruito la condotta illecita nell'ambito di un controllo sulla regolarità del rapporto di lavoro instaurato dalla farmacista con l'Azienda sanitaria casertana che in questo caso è parte lesa.

La 65enne - è emerso dalle indagini - aveva partecipato al concorso indetto per tre specialisti in "farmacia territoriale", per la quale bisognava possedere oltre la laurea in farmacia, che in effetti la donna aveva, anche la specializzazione in farmacia ospedaliera che la professionista non ha mai conseguito.

La farmacista ha così presentato un falso diploma di specializzazione che ha ingannato la commissione (estranea ai fatti) ed è stata assunta per un anno, con l'incarico prorogato per altri tre anni fino al novembre 2022, quando il rapporto si è risolto dopo che i carabinieri hanno scoperto la mancanza del titolo richiesto. Sulla vicenda è in corso anche un procedimento penale, con la farmacista indagata per reati di falso.

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La professione del farmacista ospedaliero richiede una formazione specifica e un titolo riconosciuto. Senza il titolo adeguato, una persona non può esercitare legalmente come farmacista ospedaliero. Le indagini si sono svolte in modo discreto ma consentendo ai militari di raccogliere elementi di accusa schiaccianti. Sono stati analizzati i titoli di studio conseguiti ma della specializzazione ospedaliera non c'era traccia. A questo punto sono stati approfonditi ulteriormente altri elementi fino alla scoperta della falsa qualifica. Una circostanza che ha fatto scattare anche un'indagine penale.

Intanto, sempre in tema di sanità e di giustizia contabile, si è tenuta la prima udienza davanti ai giudici della Corte dei Conti dopo che riguarda un danno erariale contestato al centro medico L'Abetaia di Casagiove che coinvolge anche alcuni dirigenti Asl e la direttrice del centro. La vicenda giudiziaria è collegata all'ipotesi di un danno erariale di circa due milioni di euro in quattro anni. Per l'accusa sarebbero stati rilevati sforamenti significativi rispetto alla capacità operativa massima del centro, con un numero di prestazioni eseguite che superava di tre a dieci volte la capacità consentita. L'udienza è stata aggiornata a gennaio per alcune riserve da sciogliere sulla base delle contestazioni difensive.
 

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