Scontri allo stadio: squalificato il Pinto, vietate le trasferte dei tifosi

Il questore Grassi: "Presto altre denunce per i supporter locali, non faremo sconti a nessuno"

Gli scontri allo stadio Pinto
Gli scontri allo stadio Pinto
di Domenico Marotta
Giovedì 7 Dicembre 2023, 09:03 - Ultimo agg. 16:03
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Una giornata a porte chiuse e 5mila euro di multa per Casertana e Foggia. Questa la pena inflitta dal giudice sportivo alle due società in seguito agli scontri di lunedì sera. Le due squadre giocheranno senza tifosi la seconda gara casalinga successiva alla pubblicazione del comunicato di ieri. Dunque, i tifosi della Casertana potranno accedere regolarmente al Pinto il 18 dicembre (ore 20.45) quando i falchetti affronteranno il Giugliano. Porte chiuse, invece, in occasione di Casertana-Messina del 14 gennaio.

Lo "Zaccheria" di Foggia, invece, resterà chiuso in occasione della sfida contro il Monterosi. Il tutto in attesa di eventuali, ulteriori, determinazioni del Casms che dovrebbe disporre il divieto di trasferta per i casertani domani a Picerno. L'Osservatorio del Ministero, infatti, potrebbe indicare ulteriori restrizioni per le prossime partite di Casertana e Foggia. La riunione si è tenuta ieri, in serata erano attese le determine settimanali per le gare del prossimo weekend che, però, non sono ancora arrivate.

Intanto, dopo la denuncia del tifoso casertano rimasto tramortito negli scontri con i foggiani, prosegue il lavoro degli inquirenti per individuare i responsabili delle varie intemperanze. «Stiamo lavorando dice il questore Andrea Grassi arriveranno altre denunce e una sequela di Daspo.

In sinergia con la Questura di Foggia stiamo procedendo all'identificazione dei tifosi anche attraverso i video delle telecamere di sorveglianza. Verificheremo le condotte di rilievo penale e amministrativo. Non faremo sconti».

Video

Dal comunicato del giudice sportivo emerge che gli autori dell'invasione di campo nell'intervallo sono sei o sette foggiani e circa cinquanta casertani ma il focus delle due Questure è su un numero molto più elevato di persone. Tra le possibili contestazioni di reato oltre alla resistenza e alle lesioni a pubblico ufficiale, anche il possesso di oggetti contundenti, lo scavalcamento e il lancio pericoloso di oggetti. Non solo fumogeni: al "Pinto", gli inquirenti, hanno rinvenuto, bulloni, pezzi di mattonella e un rubinetto. Quelli i proiettili utilizzati dalle tifoserie. Molti i video degli scontri diffusi anche sui social da spettatori presenti allo stadio, anche quelli sono al vaglio degli inquirenti.

Un tam tam social tra le due tifoserie con accuse reciproche dura dalla stessa serata di lunedì. Anche parole inneggianti alla violenza che stridono con quelle dei tifosi più moderati che si sono sentiti danneggiati da quanto accaduto. Tra i casertani, molte le lamentele per la lunga attesa al deflusso da parte di chi doveva raggiungere l'area della città tra Falciano, San Clemente e parco Cerasole o aveva parcheggiato l'auto da quelle parti e ha dovuto aspettare per molto tempo che i foggiani venissero accompagnati fuori dal "Pinto", prima di poter rincasare.

Tanti i messaggi social di quelli che affollavano i distinti e sono stati bersagliati dal lancio di oggetti, bengala e botti dei foggiani. Qualcuno racconta la paura negli occhi dei bambini che abbandonavano il settore per mettersi al sicuro sul viale d'accesso. Non esente da critiche anche l'operato delle forze dell'ordine: sui social è diffusa l'opinione che si potesse fare di più per evitare o comunque ridurre la gravità degli scontri. Anche il servizio d'ordine, dunque, finisce nell'occhio del ciclone della critica senza che questo possa cancellare la gravità dei comportamenti dei violenti. Costerà caro alla Casertana e al Foggia, quanto accaduto lunedì, anche in termini economici. Il riferimento, chiaramente, non è relativo alla pur salata multa da cinquemila euro ma ai mancati incassi da biglietteria. A Caserta la quota abbonati è inferiore al 20 per cento della capienza totale dei settori del "Pinto" destinati ai tifosi locali. E con lo stadio quasi sempre pieno vista l'ottima classifica dei falchetti, anche una sola gara a porte chiuse pesa per diverse decine di migliaia di euro. Danni anche per gli abbonati che hanno già pagato la quota partita e non potranno assistere alla gara contro il Messina. Un peccato ma anche un campanello d'allarme da tenere ben presente per il futuro.
 

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