Il successo avuto con l'opera Fedora al Metropolitan di New York è l'ennesima conferma della immensa bravura e del talento non solo vocale di Rosa Feola. Il soprano sannicolese, orgoglio e vanto della lirica italiana, ormai al famoso Metropolitan Opera House è di casa. Si è infatti trasferita a New York dalla fine di ottobre con marito e figlioletta al seguito, dovendo cantare da protagonista come Gilda nel Rigoletto e poi a seguire per Fedora l'opera lirica di Umberto Giordano dove interpreta il ruolo della contessa Olga Sukarev.
«Finora tutte le varie rappresentazioni qui a New York sono state un vero successo spiega Rosa Feola la performance del 31 dicembre è di quelle che mettono i brividi. Qui quella serata è attesa con tanta ansia, non è come da noi in Italia la prima alla Scala di Milano, però è molto sentita dal teatro stesso e per tutti gli amici del Metropolitan. È un evento atteso, infatti la Fedora è una nuova produzione, ci sarà una registrazione live, il video andrà in tutti i cinema sia in America che in Europa dal 14 di gennaio, ci sarà anche una registrazione del Dvd. È una produzione a cui si è dato tanto interesse e si spera che resti anche nei prossimi decenni perché la Fedora non è un'opera molto rappresentata e quindi ci aspettiamo che questa sia una registrazione di riferimento per il futuro». Per Rosa Feola al Metropolitan questa è la quarta produzione nel corso della carriera che si aggiunge alle numerose altre; tre volte ha cantato per il Rigoletto e adesso per la Fedora nella quale ha un ruolo anche il marito, il baritono Sergio Vitale.
«Sì, al Metropolitan canteremo insieme, per lui sarà il debutto prosegue cantare con mio marito è una cosa molto bella, lui interpreta il ruolo di De Siriex nel quale si è già cimentato in passato». Dopo la lunga permanenza negli States iniziata praticamente a fine ottobre e che si concluderà a fine mese, Rosa Feola avrà una serie di impegni per tutto il 2023 in giro per il mondo. Prima Roma per dei concerti di Mozart, con la messa in do minore con l'Accademia di Santa Cecilia a febbraio e poi a fine aprile a Tolouse con la Traviata, poi tra giugno e luglio a Zurigo con la Turandot e poi tra settembre e ottobre alla Fenice di Venezia con la Traviata dove interpreta il ruolo di Violetta.
«Sì, anche quella di Violetta è una rappresentazione attesissima perché prima per il Covid e poi per la gravidanza mi sono dovuta fermare per un po' spiega Rosa che a luglio del 2022 ha messo al mondo la piccola Renata Nostra figlia è arrivata in un momento in cui è stato giusto per noi arricchire la nostra famiglia, fermare un attimo le attività lavorative e quindi attendere tutto quello che ci ha portato il nuovo anno. Durante la lunga pausa per il Covid abbiamo considerato la possibilità di avere un bambino, la nostra scelta è stata anche quella di dare importanza alla cosa a cui teniamo di più nella vita, ovvero la famiglia. La carriera ci dà tante soddisfazioni, è importantissima, però riuscire a costruire la carriera in modo che anche la famiglia sia felice sicuramente ci permette di lavorare in condizioni migliori e di rendere meglio».