Fuga di gas ed esplosione dopo i lavori
agli impianti la settimana scorsa

Fuga di gas ed esplosione dopo i lavori agli impianti la settimana scorsa
di Gabriella Cuoco
Lunedì 22 Novembre 2021, 08:09 - Ultimo agg. 19:39
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C'è dolore e tanto sgomento a San Felice a Cancello. Il crollo di via Napoli rimbomba ancora nella mente di molti, soprattutto delle famiglie che vivono lungo nella zona vicina a quella in cui si è verificata l'esplosione in cui hanno perso la vita i coniugi Mario Sgambato e Giuseppina Sammaciccio. I residenti ora si trovano a fare i conti con numerosi disagi, alcuni di grossa entità. Primo fra tutti la sicurezza di diversi edifici ma anche l'assenza di acqua, luce e gas. Le prossime ore saranno importantissime: il sindaco Giovanni Ferrara oggi darà mandato all'ufficio tecnico comunale di avviare un sopralluogo, per capire realmente la possibilità di evacuare alcune famiglie e di ospitarle altrove. Bisognerà racimolare soldi, essendo il Comune in dissesto finanziario, per dare un alloggio, almeno per una decina di giorni, a coloro che non possono restare all'interno delle proprie abitazioni, ancora non definitive agibili e sicure. Intanto, ieri mattina, poco dopo l'alba, quando San Felice a Cancello dormiva ancora, i vigili del fuoco del distaccamento provinciale hanno effettuato un nuovo sopralluogo sul luogo della tragedia, prima di tirare le somme definitive. Tra le macerie, ancora una volta, hanno cercato di trovare una risposta all'accaduto.

Le ipotesi continuano, comunque, ad essere molteplici. Quella che maggiormente prende forma è legata, soprattutto, ad un guasto interno alla stessa palazzina, ed in particolare al piano superiore dove gli stessi Mario e Giuseppina avevano fittato un appartamento a una famiglia del posto, che conoscevano da tempo, che non si era ancora trasferita. Quest'ultima, infatti, qualche giorno prima dell'esplosione che ha poi causato il crollo dell'edificio, aveva ultimato alcuni lavori interni modificando in parte, come hanno confermato poi anche alcuni conoscenti degli Sgambato, l'impianto elettrico e del gas. Toccherà, però, alla Procura di Santa Maria Capua Vetere, che sta guidando le indagini, capire realmente cosa è potuto accadere quella mattina, e se la causa fosse davvero legata ad una superficialità nei lavori o solo ad una fatalità, nonostante le vittime, ed in particolare Mario, avesse negli ultimi giorni più volte confessato anche a qualche amico, di sentire forte puzza di gas e di voler comunque indagare.

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Ieri sera, la comunità di Cancello Scalo si è riunita in preghiera all'interno della parrocchia di Sant'Alfonso Maria de' Liguori organizzato da don Giuseppe De Rosa e i ragazzi del gruppo di preghiera, in tantissimi si sono uniti alla liturgia. I due erano amati da tutta la comunità parrocchiale; Mario era definito, appunto, il braccio destro di don Giuseppe e lo aiutava in numerose commissioni. I funerali, che sicuramente si terranno a metà settimana quando saranno rilasciate le salme dopo l'esame autoptico, saranno celebrati dallo stesso don Giuseppe. «Ci tengo ad essere io dice il parroco a dare l'ultima benedizione a due persone che hanno fatto parte del mio quotidiano. Il vescovo della nostra Diocesi, monsignor Di Donna, purtroppo, non potrà essere presente per motivi legati alla sua partecipazione alla Conferenza episcopale italiana.

Ma, sarà con noi nella preghiera». Sulla questione esequie, lo stesso primo cittadino nella giornata di oggi, insieme ai due comandanti della stazione dei carabinieri, provvederà già a stilare un piano traffico ad hoc, per evitare assembramenti. 

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