Funzionario molesta collaboratrice
dell'Ateneo di Cassino

Funzionario molesta collaboratrice dell'Ateneo di Cassino
di Angela Nicoletti
Giovedì 15 Aprile 2021, 08:01 - Ultimo agg. 20:16
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Un bacio rubato nel buio di un corridoio. E poi le molestie, i tentativi di palpeggiamento, le pressioni psicologiche. Quando ha capito che quella giovane collaboratrice proveniente dalla vicina provincia di Caserta non avrebbe mai ceduto ai suoi ricatti sessuali, ha iniziato a vessarla con turni massacranti ed orari di lavoro estenuanti. Un chiodo fisso quella bella ragazza dai capelli lunghi e neri e gli occhi di mare. Un pensiero costante il suo volerla a tutti costi e con qualsiasi mezzo. Un funzionario dell'Università di Cassino, in pensione dal gennaio del 2021, è finito al centro di una delicata indagine che lo vede indagato per reato di «violenza sessuale».

I fatti, come ricostruito dal magistrato della Procura di Cassino, il dottor Eugenio Rubolino, e dagli investigatori della sezione reati sessuali della Squadra Mobile della questura di Frosinone, sarebbero avvenuti nel gennaio del 2020 all'interno del Cudari, Centro Universitario Diversamente Abili Ricerca Innovazione. Dapprima un corteggiamento discreto ma assiduo che non ha certo insospettito la ragazza, giovane ed ingenua ma poi quelle attenzioni, quella continua presenza in ogni luogo, quegli sguardi di fuoco, sono iniziati a divenire pressanti, insostenibili e la poveretta ha cercato di prendere cautamente le distanze. Anche chiedendo aiuto ad altre volontarie del servizio civile che stavano affrontando il tirocinio all'interno dell'Ateneo. Un fatto questo che ha indispettito l'anziano dirigente che è quindi passato all'azione mostrando le sue vere intenzioni. E nella denuncia firmata dalla ventisettenne campana, l'ex responsabile dell'importante servizio di assistenza e tutela dei diversamente abili, viene descritto come un «uomo fuori controllo che ha anche augurato un brutto male». 

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Non l'amara delusione quindi per un amore non contraccambiato ma solo la rabbia per una conquista non riuscita. E questa presa di coscienza lo avrebbe portato a dar vita ad una serie di ritorsioni lavorative che hanno visto coinvolte le colleghe dalla vittima che, con lettere scritte e ripetute segnalazioni, avevano denunciato l'atteggiamento vessatorio. Un comportamento insostenibile che ha costretto l'operatrice dapprima a rapportarsi con i vertici dell'Ateneo e poi a riferire ogni cosa, compreso gli abusi alla Polizia di Stato. Il tutto mentre lo stesso impiegato dell'Unicas veniva rapidamente trasferito ad altra mansione, in attesa del congedo che è arrivato a gennaio del 2021.

Le indagini portate avanti nella più completa segretezza da parte degli investigatori del vice questore Flavio Genovesi, che si sono avvalsi anche di intercettazioni telefoniche, avrebbero confermato quanto denunciato dalla vittima e quanto poi avallato dalle altre tre giovani volontarie che oggi sonoparte offesa.

Nei giorni scorsi all'indagato, tutelato dall'avvocato Gabriele Picano, è stato notificato l'avviso di conclusione indagine. Nel mirino della magistratura cassinate sono finite altre persone, due uomini ed una donna che ricoprono un ruolo di responsabilità all'interno del Cudari e che potrebbero aver omesso di denunciare i fatti riferiti dalla collaboratrice ma si sarebbero limitati a trasferire l'uomo da un ufficio all'altro. Una vicenda che ha suscitato rabbia e amarezza all'interno dell'Ateneo che viene frequentato da centinaia di studenti provenienti non solo dal centro e sud Italia e dal resto della Penisola ma anche da ogni parte del mondo grazie al progetto Erasmus. Perché il Centro Universitario Diversamente Abili è il fiore all'occhiello dell'Università del Lazio Meridionale che da sempre volge un occhio di riguardo verso i soggetti fragili. 

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