Incinta al nono mese, si vaccina:
scopre che la sua bimba era morta

Incinta al nono mese, si vaccina: scopre che la sua bimba era morta
di Ornella Mincione
Sabato 23 Ottobre 2021, 08:34 - Ultimo agg. 10:50
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Sarà nota solo fra due mesi la causa del decesso della piccola portata in grembo da una giovane madre di San Prisco. La donna, incinta di nove mesi, ha scoperto che il battito della propria bimba non c'era più il giorno dopo aver ricevuto la seconda dose di vaccino Pfizer. Per ora, ci sono solo ipotesi in merito alla morte della piccola, ma tra queste c'è anche quella di una trombosi sorta nel cordone ombelicale. Da ricostruire tutti i fatti, gli eventi e, soprattutto, il nesso di causalità con il farmaco anti Covid, se dovesse esserci. A fare luce su tutti questi aspetti sarà l'autopsia disposta dalle autorità giudiziarie. La giovane coppia, infatti, ha deciso di denunciare quanto accaduto e ora l'itera vicenda è in mano alle forze dell'ordine.

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L'11 ottobre scorso la giovane donna ha ricevuto il vaccino Pfizer. Poi il giorno dopo si è presentata alla visita di controllo insieme al marito ma il ginecologo non sente il battito cardiaco della bambina. Il giorno successivo la coppia si reca nella clinica per il parto, ma dopo il taglio cesareo è evidente che la bimba non vive. A quel punto il padre denuncia i fatti ai carabinieri di Maddaloni i quali avviano l'indagine. Non ci sono certezze che portino a pensare che il vaccino abbia portato ad un effetto così grave per il feto. Né tanto meno sono note altre reazioni avverse di vaccini anti Covid somministrati a donne incinte.

L'unico caso tristemente noto è quello della donna di 28 anni positiva al Covid, deceduta dopo aver dato alla luce il bimbo: questa però è un'altra storia, dove il vaccino non compare perché la donna aveva scelto di non vaccinarsi.

Tuttavia è bene ricordare che, nonostante il triste episodio, risaputo nella giornata di ieri, la vaccinazione anti Covid è caldamente raccomandata alle donne in gravidanza, tanto che l'Asl casertana ha promosso degli open day, con tanto di ecografie prima e dopo la somministrazione, dirette proprio a questa fascia di popolazione. Gli infettivologi, infatti, parlano di difesa dal Covid sia per la donna che per il suo bimbo, a fronte di tanti casi positivi di gravide che danno alla luce neonati infetti. La copertura vaccinale resta comunque l'arma più potente contro il Covid che è imprevedibile e pericoloso viste le complicanze letali che può sviluppare.

Intanto altri 55 positivi sono emersi dalla processazione di 1.024 tamponi, con un'incidenza del 5,37%, poco più alta delle giornate precedenti. È stato notificato anche un decesso legato all'infezione: ora le vittime del Coronavirus sono 1.331 in Terra di Lavoro dall'inizio della pandemia. Certificate anche 36 guarigioni. Ora sono 977 i positivi attualmente in cura, 18 in più rispetto alla giornata precedente. Finché i cittadini non saranno completamente immunizzati, il pericolo che il virus continui a contagiare e a mutare resterà sempre. Ecco perché le autorità sanitarie non parlano più di immunità di gregge. Al momento, la vaccinazione insieme alle altre misure anti Covid, come il distanziamento e l'utilizzo della mascherina, restano le armi più efficaci per contenere l'epidemia. Ecco perché è importante che continui ad essere promossa la campagna vaccinale.

Intanto fino alle 19.12 di ieri sono state erogate 699.489 dosi, di cui 622.543 richiami. Considerando che la popolazione target, ovvero quella che può essere vaccinata (tutti coloro che hanno oltre i 12 anni di età), è di circa novecento mila abitanti, è chiaro che ora l'Asl punta al 100% di copertura. In parallelo, però, sono erogate anche le terze dosi a tutti i cittadini con oltre 60 anni di età, agli operatori sanitari e ai soggetti fragili. La dose aggiuntiva infatti viene ritenuta indispensabile perché queste persone possano alzare il livello di difesa contro il Covid: dalla prima dose erogata, potrebbero aver perso la difesa anticorpale ottenuta.
 

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