Jabil ora alla prova di settembre:
verso la verifica azienda-sindacati

Jabil ora alla prova di settembre: verso la verifica azienda-sindacati
di Enzo Mulieri
Sabato 17 Agosto 2019, 12:00
3 Minuti di Lettura
Se il mese di luglio ha segnato il tempo delle proteste e delle contestazioni, per la Jabil di Marcianise il mese di settembre sarà caratterizzato da un piu impegnativo dialogo tra azienda e sindacati sul tema sempre «caldo» dei 350 licenziamenti annunciati. A dare risalto decisivo alla vertenza sarà la ripresa del confronto tra le parti sociali prevista per il 3 settembre, con una fase di interlocuzione che potrebbe prolungarsi addirittura fino al 6 settembre. Una trattativa ad oltranza, in altre parole, che verrà interrotta solo il 4 settembre quando la categoria dei metalmeccanici sarà chiamata a Roma ad affrontare il tema del contratto nazionale.
 
«Ci auguriamo che a settembre inizi un vero confronto sulla situazione generale che investe lo stabilimento casertano e che serva ad azzerare il numero dei provvedimenti di mobilità programmati dall'azienda - ha dichiarato Michele Paliani, leader nazionale della Uilm - Siamo convinti che questo percorso ottenuto con la lotta dei lavoratori possa portare ad avere maggiori garanzie per il futuro del sito industriale ubicato in un territorio già in crisi occupazionale». Paliani, come i segretari di Fim e Fiom, sarà a Caserta giorno 3 per dare conferma agli impegni assunti tra le parti in Confindustria, il 22 luglio, là dove era sembrata piu che fondata l'ipotesi di unalternativa rappresentata dal ricorso agli ammortizzatori sociali (6 mesi di cig in proroga), solo ed esclusivamente condizionato al completamento del programma di mobilità volontaria ed incentivata riaperto da Jabil il primo di luglio scorso. Un'opportunità, quest'ultima, che già era stata caldeggiata a tutti i livelli istituzionali, ma che adesso a settembre dovrà essere verificata con tanto di numeri e di disponibilità. Solo cosi potrà essere possibile per tutti gli attori della vicenda ottenere l'imprimatur conseguente da parte del Ministero del lavoro. Tuttavia, nel caso di un riscontro affatto soddisfacente del programma di incentivazione, difficilmente l'azienda farà marcia indietro su quanto annunciato (scadenza 23 settembre). «Le basi dell'accordo di luglio - ha precisato in un documento la stessa Uil nazionale - poggiano sulla definizione anche di piu elementi come il Piano industriale, il reimpiego dei lavoratori, l'esodo incentivato ma soprattutto sull'opportunità di diversificazione del business. In particolare rispetto al secondo punto, non essendo giunti ai risultati attesi, deve essere riconsiderato dall'azienda lo strumento del reimpiego per la gestione degli esuberi previsti e per assicurare un serio ed affidabile futuro ai lavoratori interessati, con un ruolo importante che dovrà avere il Mise nella valutazione dei progetti e nella scelta delle modalità operative migliori». Come dire, secondo l'Unione, che l'attuale fase politica ancorchè delicata, non dovrebbe avere pregiudizi o impedimenti per Jabil sul piano dell'istruttoria e convalida degli strumenti burocratici ed amministrativi che saranno posti in essere. «L'esodo incentivato conclude la Uilm - va riconsiderato tenendo conto delle linee guida e dei tecnicismi da utilizzare». Terza ed ultima chance da mettere sul piatto della bilancia, sempre in vista del vertice del 3 settembre, riguarda la diversificazione del business, una misura cui Jabil ha già fatto ricorso con risultati più che lusinghieri attraverso il ricollocamento di 60 addetti presso Softlab. Di qui una base di discussione ancor piu ampia per settembre.
© RIPRODUZIONE RISERVATA