Caserta, pericolose le pedane
del corso Trieste: via alla rimozione

Caserta, pericolose le pedane del corso Trieste: via alla rimozione
di Daniela Volpecina
Martedì 16 Aprile 2019, 09:04 - Ultimo agg. 11:55
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Pedane sul Corso Trieste a  Caserta pericolose, rimozione al via. Si parte questa settimana. Sarà una ditta incaricata dal Comune a smantellare le strutture in legno composito installate nel dicembre del 2015. Ma non sarà un lavoro di breve durata. L'eliminazione delle pedane fanno sapere da Palazzo Castropignano sarà graduale. Si partirà con quelle più «rovinate» e poi si procederà con tutte le altre.
 
Una decisione, quella annunciata dalla giunta Marino, che arriva dopo un doppio sopralluogo - a cura dei vigili urbani e dei responsabili dell'ufficio tecnico - che ha confermato la pericolosità di questi palchi per i pedoni e anche per i veicoli. Danneggiate in tredici punti, in qualche caso transennate per motivi di sicurezza, e soprattutto mai collaudate, le pedane erano diventate l'incubo dei residenti e dei commercianti che in questi tre anni e mezzo ne hanno chiesto ripetutamente la rimozione.

La prima relazione tecnica, a firma del comandante della Polizia municipale, Luigi De Simone, risale a qualche mese fa. «Interpellati dall'amministrazione comunale spiega il colonnello abbiamo constatato che effettivamente per lo stato in cui versano, queste strutture rappresentano una insidia oltre che un pericolo per la pubblica incolumità. Sono infatti lesionate, malridotte, prive di alcuni pezzi. Giusto rimuoverle al più presto». Le spese dei lavori saranno a carico dell'Ente che non ha ancora stabilito se e cosa prenderà il posto di questi manufatti di forma sinusoidale che si estendono per una superficie che varia dai dieci ai quindici metri. All'epoca furono spesi nell'ambito della programmazione del Piu Europa - circa 780mila euro di fondi comunitari (tanto costarono i lavori di restyling di corso Trieste e via Mazzini) ma a distanza di poche settimane le pedane avevano già subito i primi atti di vandalismo cui si sono aggiunti negli anni i danni legati alle intemperie (tra questi anche cedimenti per effetto delle piogge), qualche incidente e i prevedibili segnali di deterioramento dovuti quasi certamente alla completa assenza di manutenzione e gestione. Prive di manutenzione, gestione e collaudo anche le fioriere che avrebbero dovuto abbellire e decorare le pedane e delle quali invece nessuna delle amministrazioni che si sono succedute si è mai fatta carico. Inutile anche il tentativo, fatto lo scorso anno dall'Ente, di affidare le pedane ai commercianti o alle associazioni affinché le gestissero in modo autonomo. Nessuno ha risposto all'appello del Comune.

Una volontà chiara, da parte delle persone chiamate in causa, di eliminare questi «obbrobri», così i commercianti hanno ribattezzato le pedane fin dalla loro prima comparsa. Accanto al nodo della sicurezza si è posto parallelamente in questi anni infatti anche l'aspetto estetico. L'installazione era stata motivata dalla necessità di rendere più attraente il Corso Trieste agli occhi di visitatori e turisti e incoraggiare i flussi, soprattutto quelli pedonali, in virtù del fatto che le pedane sorgono nel tratto sottoposto a zona a traffico limitato. Il risultato oggi è quello di una strada ferita' in più punti con installazioni del tutto inutilizzabili. L'instabilità delle strutture infatti ha impedito persino di utilizzarle per ospitare sedie, tavoli o altri arredi.
A tutto ciò si aggiunge poi il degrado che imperversa in tutta la strada costellata da panchine rotte (sei sedute su quattordici sono inutilizzabili perché vandalizzate), marciapiedi divelti in più punti, cestini danneggiati, sporcizia e saracinesche abbassate. Trentaquattro infatti le attività commerciali del Corso che hanno chiuso i battenti negli ultimi anni ma il dato è aggiornato a gennaio. Non si esclude infatti che negli ultimi quattro mesi altri commercianti siano stati costretti, spinti dalla crisi, ad abbandonare la storica strada del centro.
 
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