Presenzano: lavoratori Geko senza paga da mesi, protesta nella centrale Turbogas

In vista ulteriori azioni di protesta

La protesta dei lavoratori della Geko
La protesta dei lavoratori della Geko
di Antonio Borrelli
Giovedì 15 Giugno 2023, 08:48 - Ultimo agg. 13:14
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In località Frasseto il clima è rovente. Fischi, fumogeni, clacson all'impazzata e piantoni fuori i cancelli. È lo scenario dello stato di agitazione di centinaia di lavoratori di Geko impiegati dai fornitori di Ansaldo Energia nell'impianto produttivo della Turbogas. L'accusa è dura e forte: «I fornitori non vengono pagati da otto mesi. Oggi Ansaldo non può coprire più niente e qui ci sono 400 famiglie che sono in attesa. Questa centrale l'abbiamo costruita noi, Ansaldo paghi subito». Le prime reazioni di protesta all'interno della centrale hanno agitato il territorio già da ieri, ma potrebbe essere solo il preludio di reazioni che si teme possano sfociare in scioperi e sit-in. A confermarlo sono gli stessi lavoratori riuniti in stato di agitazione davanti alla centrale da 760 megawatt di potenza inaugurata solo pochi mesi fa: «Se nelle prossime ore non arriveranno gli attesi pagamenti siamo pronti ad incrociare le braccia ad oltranza fermando di conseguenza tutte le attività produttive dell'impianto».

Secondo sindacati e lavoratori il colosso dell'energia avrebbe provato anche a bypassare il problema con metodi poco ortodossi: «Ansaldo Energia tenta il blitz e prova a sostituire i fornitori della filiera con altri nuovi, nella speranza di proseguire le attività lavorative. Blitz fallito, considerato che la notizia dei mancati pagamenti era ormai diffusa nel tessuto imprenditoriale». Infine l'appello ad Edison, lanciato da località Frasseto: «Le imprese chiedono la sostituzione di Ansaldo Energia con la gestione diretta da parte di Edison, che è un'impresa seria, affidabile e solidale». Una vertenza che si preannuncia complessa a Presenzano che da anni vive la propria quotidianità con la nuova centrale, tanto auspicata da alcuni e tanto osteggiata. Proprio l'inizio del 2023 è coinciso con l'avvio delle prove tecniche di accensione dell'impianto e anche in quell'occasione scoppiarono nuove polemiche, dopo che in molti notarono le imponenti colonne di fumo emergere dai camini. Le proteste ambientaliste e di parte della comunità sono però ormai alle spalle: nel frattempo la Turbogas è realtà e l'impianto - secondo le note ufficiali di Edison - ha l'ambizione «di assicurare un rendimento energetico di circa il 63% che permette di ottenere delle emissioni specifiche di CO2 inferiori del 40% rispetto alla media del parco termoelettrico italiano.

Le tecnologie adottate permetteranno di raggiungere elevate prestazioni ambientali garantendo emissioni di ossidi di azoto (NOX) inferiori di oltre il 60% rispetto agli attuali impianti a ciclo combinato della stessa taglia, nonché un utilizzo limitato della risorsa idrica». Risultati impossibile da raggiungere se non verrà scongiurato lo sciopero in blocco delle maestranze, capaci di bloccare l'intera attività produttiva e di arrecare considerevoli danni alla stessa Edison.

 

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