Mondragone: finti matrimoni per avere la cittadinanza italiana, in 14 rischiano il processo

A dicembre l'udienza preliminare

Inchiesta sui matrimoni falsi in provincia di Caserta
Inchiesta sui matrimoni falsi in provincia di Caserta
di Biagio Salvati
Domenica 23 Aprile 2023, 09:42 - Ultimo agg. 09:44
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Un giro di matrimoni «combinati» tra italiani e stranieri donne e uomini che ottenevano così la cittadinanza italiana. È l'ennesima inchiesta nel Casertano che sta per diventare processo a carico di quattordici persone nei confronti delle quali la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, ha chiesto il rinvio a giudizio. Il giudice deciderà il processo il prossimo 5 dicembre, questa la data fissata per l'udienza preliminare davanti al gup del tribunale sammaritano.
Cinquemila euro per ogni matrimonio fasullo la «tariffa» che l'organizzazione elargiva ai soggetti che si prestavano a fare da marito o moglie per un giorno, ma ci sono anche solo tentativi per il rifiuto delle persone contattate. Finti anche i testimoni di nozze che a turno si presentavano presso il Comune, traendo in inganno l'ufficiale di Stato Civile: in questa inchiesta che è solo la tranche di una più estesa, i fatti si riferiscono ad episodi accaduti tra Cellole e Sessa Aurunca da residenti del litorale domizio. Ma anche a Caserta, dove in un paio di occasioni sono state presentate pratiche all'ufficio immigrazione della Questura con dichiarazioni mendaci.

Tra i quattordici indagati ci sono nove stranieri e cinque italiani (tra cui due donne italiane e due straniere, marocchine o tunisine). Nel corso dell'indagine uno degli indagati è deceduto. La richiesta di rinvio a giudizio del pubblico ministero Marina Mannu è stata avanzata per Hicham Metrche, 43 anni, Abdelilah Boulahrouf, 30 anni; Davide Marino, 23 anni e Mohammed Hambi, 42 anni, tutti residenti a Mondragone; Daniele Rizzi, 26 anni, Cosimo Imperatore, 27 anni, entrambi di Cellole; Amal Maslouh, 34 anni, di Nuoro 24 anni; Bouameu Bouzid, 29 anni; Siham Dress, 26 anni; Roberta Marino, 23 anni; Achraf Bouyes, 29 anni; Maria Rita Strazzi, 60 anni e Oumaima Chmaiti, 29 anni, tutti di Mondragone. A difenderli, gli avvocati Giovanni Lavanga, Ernesto Castaldo, Mauro Foglia e Luciano Mascolino. L'accusa violazione della legge sull'immigrazione e falso. Dopo le nozze, la coppia, con la complicità dei testimoni presenti al rito civile, si presentava all'ufficio immigrazione per depositare l'atto che attestava la finta convivenza. I fatti risalgono al periodo che va tra il 2017 ed il 2018.
Il mercato dei finti matrimoni nel Casertano, purtroppo, non è una novità e lo scenario geografico è quasi sempre quello del litorale domizio, dove la presenza dell'immigrazione clandestina favorisce questa «pratica». In una recente inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere dello scorso anno, c'è un nome «eccellente» della cronaca nera. Il nome di Petronilla D'Agostino, 70 anni, definita la «Circe di Mondragone» è rispuntato infatti in una vicenda simile. Otto figli, la D'Agostino negli anni Novanta fece uccidere il marito da due ragazzi, dietro prestazioni sessuali concesse al fidanzato della figlia. Nel 2014, appena uscita dal carcere (dove ha scontato una pena di 23 anni per omicidio), sposò Innocent Diwrachi Ndulaka, 36 anni, nigeriano con metà degli anni della «Papessa dei matrimoni». Nozze, le sue, finite in una inchiesta con 49 indagati accusati, a vario titolo, di falso e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. L'indagine si incrocia anche con una simile firmata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord: in quel caso, gli inquirenti nel 2015 si focalizzarono su un mercato di falsi matrimoni sempre con base a Castelvolturno gestito da un uomo insieme alle sorelle, alla convivente ed altri "collaboratori".
 

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