«Stanno bene, ma hanno un velo di tristezza negli occhi». Il sindaco Andrea Pirozzi, dopo quasi nove mesi, ha fatto visita per la prima volta ai due fratellini della neonata morta in culla, nella casa-famiglia che li ospita dopo la tragedia. Ad accompagnarlo nella visita l'assistente sociale del Comune, Anna Izzo. Il primo cittadino, ancora sconvolto per la triste storia della piccola Aurora, deceduta a soli quarantacinque giorni lo scorso 2 settembre, ha sempre seguito anche se a distanza i bambini, di due e quattro anni, assicurandosi del loro stato di salute fisico e psicologico.
«Sono cresciuti tantissimo, - ha detto - specialmente il maschietto, li ho visti sorridenti e che giocavano con tranquillità insieme ad altri coetanei e a chi li assiste. Sono comunque provati dalla mancanza dell'affetto di un padre e di una madre e tutto questo ha creato loro disagi e qualche difficoltà. La cosa che mi rincuora è che sono seguiti da un'equipe di esperti dell'ospedale Santobono di Napoli. Solo così potranno cercare di recuperare e di integrarsi dopo il gravissimo colpo subito».
I genitori, rispettivamente di 26 e 19 anni, si trovano in carcere con l'accusa di omicidio colposo. Saranno processati con il giudizio immediato, procedimento caratterizzato dalla mancanza dell'udienza preliminare, difesi dagli avvocati Carlo Perrotta e Davide Pascarella. Qualche giorno prima dell'arresto, la Procura di Santa Maria Capua Vetere decise, di concerto con il tribunale dei minori, di sottrargli momentaneamente la cura del fratellino e della sorellina di Aurora, che furono affidati ad una comunità nonostante la richiesta (rigettata ufficialmente) di dare la patria potestà ai nonni paterni.
Dal momento della tragedia, la tesi portata avanti dalla difesa dei due giovani genitori è rimasta la stessa. La coppia sin da subito riferì ai carabinieri della stazione locale, coordinati dalla compagnia di Maddaloni, e al pubblico ministero Stefania Pontillo che dopo aver fatto il bagnetto alla neonata, la piccola cominciò a manifestare segni di malessere. La bimba si sarebbe poi addormentata e la mattinata seguente fu ritrovata dalla madre morta in culla, nonostante le cure "fai da te" suggerite, tramite WhatApp, dal compagno e padre della piccola. Sul corpicino, i sanitari dell'ambulanza del 118 riscontrarono subito la presenza di ustioni e segni che potevano corrispondere a ecchimosi. Ascoltati per diverse ore in caserma, i due giovani raccontarono ai militari dell'Arma che la neonata si era scottata durante il bagnetto a causa di un getto di acqua bollente uscito per errore dal rubinetto.
La visita di Pirozzi ai due fratellini, arriva a poche ore da un altro gravissimo episodio, che si è consumato sempre a Santa Maria a Vico. Sei bambini, di età compresa tra i 3 e i 12 anni, sono stati allontanati dai genitori dopo una serie di vicende incresciose che li ha visti protagonisti e che avrebbero procurato forte disagio ai figli.
Dopo il provvedimento emesso dal pubblico ministero del tribunale dei minori di Napoli, relativo alla decadenza della responsabilità genitoriale, anche in questo caso il sindaco Pirozzi ha dato il via libera all'affidamento in una comunità.
«Anche in questo caso spiega Pirozzi si tratta di una situazione assai delicata e complicata. Ma, per quanto riguarda i bambini che sono in età scolare e che frequentano la scuola, mi sto adoperando per evitare loro altri tipi di traumi e farli frequentare regolarmente questi ultimi giorni di scuola. Un pulmino li preleverà dal luogo dove attualmente sono domiciliati e li porterà a scuola per poi riaccompagnarli».
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