Piazza Correra al buio a Caserta:
tranciati palo e cavo per rimuovere la gru

Piazza Correra al buio a Caserta: tranciati palo e cavo per rimuovere la gru
di Mariamichela Formisano
Domenica 16 Ottobre 2022, 12:00
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Da martedì scorso è buio pesto in piazza Correra, la stessa che un anno fa vide l'uccisione del diciottenne Gennaro Leone, la stessa dove sabato scorso è stato demolito un palazzo pericolante e dove il Comune istallerà videocamere di sorveglianza di ultima generazione. Buio, e non soltanto perché i cavi della pubblica illuminazione sarebbero stati tranciati, ma anche perché non si sa come e da chi.

«Sono stato informato del blackout soltanto giovedì scorso - ha spiegato Emiliano Casale, vicesindaco con delega alla Notte e alla Viabilità - e subito mi sono allertato per verificarne i motivi e le eventuali responsabilità.

Comunque garantisco che entro la prossima settimana, in qualche modo, la situazione verrà ripristinata».

E mentre il danno agli esercizi commerciali di via Vico è tratto, si spera almeno che sia fatta luce, in tutti i sensi. I fatti dovrebbero essere andati così: tra lunedì e martedì scorso, approfittando giustamente della già prevista chiusura di via Vico per la demolizione del palazzo pericolante, un mezzo pesante si sarebbe portato nella stessa piazza per procedere alla rimozione della grossa gru presente sul palazzo lì in costruzione da anni. Ma data la necessita di garantire al grosso mezzo un ampio spazio di manovra, sarebbero state smontate le giostrine del Comune e il lampione che illumina la piazza. E proprio nelle operazioni di smontaggio del lampione, involontariamente, sarebbero stati tranciati i cavi elettrici dell'Enel che garantiscono l'illuminazione alla strada. Fatto sta che il grosso mezzo martedì mattina è andato via lasciandosi alle spalle un lampione smontato, le giostrine accantonate in un angolo, e la strada al buio. Fatti sui quali il Comune di Caserta sta indagando, a garanzia anche dell'esistenza o meno dell'autorizzazione necessaria a smontare un palo elettrico e le giostrine pubbliche. E nessuna autorizzazione escluderebbe il ripristino dei luoghi e la riparazione di eventuali danni. Ma l'imprenditore Antonio Crispino, proprietario del palazzo, chiarisce che i ritardi sono del Comune e lui ha attivato tutte le procedure previste in questi casi. 

Intanto dilaga la polemica sui luoghi definiti della «malamovida». «La verità è che intorno a questa piazza ci sono solo proclami e nessuna volontà politica concreta - spiega Virginia Crovella, attivista del comitato Città Viva e promotrice di un questionario rivolto ai giovani frequentatori della piazza. «Insieme ad Anna e Dario Merola, gestori del Wine bar di via Vico, abbiamo dato ascolto ai ragazzi, gli amici di Gennaro, gli stessi che vivono quella piazza, ben lieti della presenza di carabinieri e polizia dalle 21 alle 2 del sabato, quando aumenta il numero di frequentatori, soprattutto minorenni. Un presidio deciso dal tavolo di Sicurezza pubblica dopo l'uccisione del diciottenne, ma che non può e non deve rappresentare l'unica soluzione. 

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Ok controllo e prevenzione, ma dov'è la risposta del Comune sul piano sociale ed educativo? E quanto può reggere l'immagine di un luogo presidiato dalle forze dell'ordine? E c'è un'altra domanda inevasa, quella formulata al Comune da Dario Merola a nome degli esercenti della strada: quando si poteranno gli alberi di piazza Correra le cui chiome incolte creano zone d'ombra alquanto pericolose? «In estate mi garantirono, previo consulto con un agronomo, l'intervento a fine estate inizio autunno. Un periodo giusto per simili interventi, ma che non si effettuano da prima della pandemia».

Intanto ad oggi al questionario hanno risposto in sessanta, giovani tra i 18 e i 26 anni che vivono la piazza e chiedono di essere ascoltati. Per un modello di partecipazione e rigenerazione degli spazi, tra musica, teatro, cinema, replicabile in tutte le strade della movida, al di là del controllo e della prevenzione che telecamere e forze dell'ordine sono chiamate a garantire ovunque. 

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