Policlinico, Interporto e banda larga:
le priorità di Confindustria e sindacati

Policlinico, Interporto e banda larga: le priorità di Confindustria e sindacati
di Luisa Conte
Sabato 29 Ottobre 2022, 08:47 - Ultimo agg. 31 Ottobre, 18:32
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Caro energia, prezzi alle stelle, impennata dell'inflazione e conseguente crisi economica che coinvolge imprese e famiglie, pubblico e privato. Insomma la situazione economica - e di riflesso anche quella sociale - non è delle migliori. E la preoccupazione è la cifra che accomuna tutti e che tutti deve unire per affrontare e risolvere i problemi di questo presente con un occhio puntato verso il futuro. Questa la riflessione svolta dai segretari generali della Cgil, Cisl e Uil durante l'incontro tenutosi l'altro giorno con Confindustria. Al tavolo c'erano il presidente degli industriali Beniamino Schiavone e i segretari Sonia Oliviero, Giovanni Letizia e Pietro Pettrone

«L'incontro è servito a condividere un'analisi complessiva dello stato industriale e produttivo del nostro territorio, la cui crisi, partita da tempo, è stata aggravata dal Covid e successivamente dall'invasione russa dell'Ucraina. La fortissima impennata dell'inflazione da offerta danneggia sia le imprese che le famiglie, con il rischio che la risposta classica delle autorità monetarie per raffreddare l'inflazione inneschi una spirale di recessione e stagflazione».
Una premessa, questa, necessaria prima di affrontare le criticità locali. «In questo contesto, il confronto ha posto un focus particolare sulle situazioni più critiche per le quali si richiedono risposte urgenti per difendere gli insediamenti e garantire l'occupazione.

Il confronto - scrivono in una nota - si è incentrato sullo stato del territorio, le cui possibilità di rilancio e sviluppo risiedono nella capacità di utilizzo del Pnrr, nel decollo e implementazione della Zes, nella realizzazione e completamento di infrastrutture materiali, Policlinico e Interporto in primo luogo, ma anche di quelle immateriali, banda larga e connessioni, il cui stato di arretratezza è stato fortemente evidenziato durante la fase più acuta della pandemia con le difficoltà legate allo smart working e alla didattica a distanza».

Ecco dunque l'idea condivisa: «Un forte livello di infrastrutturazione è quindi decisivo per una politica di sviluppo del territorio, per attrarre nuovi investimenti nazionali ed internazionale e anche per difendere quelli già esistenti e con essi l'occupazione. In quest'ottica - concludono - l'interlocuzione tra le rappresentanze sociali è importante ed è utile che continui nello sforzo di individuare proposte comuni; ma non basta. Poiché grandissima parte dei problemi del territorio necessitano di interventi forti e mirati del governo nazionale e di quello regionale, che colgano la specificità della questione Caserta, è decisivo che il confronto si estenda alla politica, intesa come forze politiche, istituzioni locali, deputazione nazionale e regionale, per costruire un patto territoriale in cui ciascuno, nella autonomia del proprio ruolo e rappresentanza, dia un contributo e insieme si faccia rete per cercare le soluzioni e le risposte adeguate e rappresentarle nelle sedi decisionali». 

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