Pozzi all'arsenico sequestrati:
«Ma la piscina è rossa per il cromo»

Pozzi all'arsenico sequestrati: «Ma la piscina è rossa per il cromo»
di Biagio Salvati
Sabato 16 Febbraio 2019, 12:00
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«In provincia di Caserta ci sono sei milioni di metri quadrati di terreni da bonificare, aree di siti di opifici dismessi senza che poi nessuno si è mai preoccupato di avviare una bonifica».

Commenta così, Carmine Crisci, ex leader della Cisl esperto del settore chimico l'ultima inchiesta della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere su dodici pozzi d'acqua ritenuti contaminati dall'arsenico, il veleno preferito dai Borgia, incolore, insapore, poco solubile nell'acqua collegato alla cosiddetta «piscina rossa» che alcuni anziani della zona a ridosso tra Caserta e San Nicola La Strada ricordano si chiamasse così. «Quel colore rosso della vasca poi ricoperta spiega Crisci potrebbe provenire da alcuni agenti chimici come il cromo che gli operai usavano per pulire i vetri che si realizzavano nell'ex Saint Gobain».
 
Nella Fabbrica Pisana Saint Gobain, infatti, si producedano i finestrini per le auto che nascevano opachi per poi essere lucidati con prodotti chimici. La reazione a questi prodotti avrebbe provocato quel colore rosso negli scarichi liquidi riempiendo così la vasca diventata nota come piscina rossa. «Non capisco perché si è arrivati solo oggi a decidere di effettuare carotaggi e analisi su queste zone aggiunge Crisci le zone da controllare non sono solo queste, ma anche quelle de Lo Uttaro dove cera la UcarCarbon e tanti altri siti dove sono sorti opifici e stabilimenti che, una volta dismessi, non sono stati oggetto di controlli e bonifiche. Chi doveva controllare e agire non lo ha fatto». L'ex leader della Cisl, aggiunge poi che il caso ricorda molto le aree abbandonate della ex Pozzi o della ex Vavid tra Pastorano e Sparanise. Gli inquirenti dovrebbero agire anche in altri casi sollecitando le proprietà di questi siti a bonificare». Oggi, però, questi siti sono passati quasi tutti di mano dalle vecchie proprietà ed è anche per questo che la magistratura come ha fatto sapere l'altro giorno il capo della Procura, Maria Antonietta Troncone ha confermato che si tratta dell'inizio di un'indagine contro ignoti. I soggetti presunti responsabili sono tutti in fase di identificazione. «Il problema - conclude è che nessuno ha controllato i controllori».

La storia di Saint Gobain in Italia è iniziata nel 1889. A Caserta, alla posa della prima pietra per la costruzione dello stabilimento di Terra di Lavoro della Saint Gobain, entrata in attività nel 1957 con 6 miliardi di lire per lo stanziamento e 700 dipendenti, intervengono anche l'allora presidente della Camera Giovanni Leone, l'allora ministro dell'Industria Guido Cortese, il ministro francese Abelin e l'allora presidente della società francese Arnaldo De Vogue. La colazione per l'evento viene offerta nella Reggia di Caserta. Un boom durato fino al 1988 quando l'azienda chiude.
 
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