Pressing sulla Diocesi: subito i lavori in chiesa ad Aversa

La chiesa del Carmine
La chiesa del Carmine
di Nicola Rosselli
Sabato 10 Febbraio 2024, 09:22
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Quindici giorni per mettere in sicurezza ed evitare potenziali pericoli per la collettività: l'ordine lo ha emesso il Comune ed è destinato alla diocesi di Aversa. La messa in sicurezza riguarda la chiesa del Carmine in via Abenavolo, sequestrata per inagibilità nei giorni scorsi a seguito di un sopralluogo: la diocesi ha intascato l'ordine di mettere in sicurezza l'area. I sigilli sono stati voluti dalla Procura del tribunale di Napoli Nord, dai carabinieri, vigili del fuoco e sovrintendenza.

L'ordinanza, sottoscritta dal subcommissario prefettizio al Comune di Aversa Eugenio Riccardelli, è stata inviata al legale rappresentante della Diocesi di Aversa, il vescovo Angelo Spinillo.

Il vescovo, infatti, detiene in uso, su concessione del ministero delle Finanze (proprietario della struttura) la chiesa del Carmine. Chiesa che da diversi anni sarebbe, come hanno spiegato negli ambienti curiali, nella disponibilità del Provveditorato Regionale alle Opere Pubbliche per lavori.

In pratica, secondo la diocesi aversana, di fatto questa chiesa sarebbe a tutti gli effetti un cantiere - considerato che non ci sarebbe mai stata la restituzione alla diocesi, sebbene in quella chiesa nessuno (ad eccezione dei ladri che l'hanno depredata di tutto) mette piedi da anni.

Da qualche settimana un gruppo di volontari, che già ha curato la riapertura della monumentale chiesa di San Domenico, alla luce del sole a proprie spese, pubblicizzando anche la raccolta di materiale edilizio necessario sui social, l'aveva ripulita dalle montagne di guano.

Probabilmente è stata proprio questa azione a dar fastidio a qualcuno che ha segnalato la circostanza alla Procura aversana che ha delegato i carabinieri della locale compagnia, coordinati dal colonnello Ivano Bigica, a compiere gli atti necessari. Il 5 febbraio scorso, i militari, insieme a vigili del fuoco, si sono recati in via Abenavolo per una verifica statica sulla chiesa.

I vigili del fuoco intervenuti hanno eseguito una verifica congiunta con l'Ufficio tecnico comunale, Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio di Caserta, Diocesi di Aversa, carabinieri di Aversa e polizia locale. L'accesso alla chiesa è stato possibile solo dopo il taglio della catena e del lucchetto apposti sul cancello e sul portone d'ingresso.

Dal sopralluogo è emerso che la facciata principale in tufo «presenta un quadro fessurativo importante con vistose lesioni passanti». All'interno della chiesa erano presenti materiali edili e attrezzature di lavoro. Si è accertato anche che «l'edifico sacro versa in uno stato di degrado e fatiscenza generalizzata, si evidenziano lavori di consolidamento strutturali pregressi, all'abside e all'arco trionfale, come appreso successivi al sisma del 1980; visibile una lesione in chiave della volta centrale e vistosi segni di infiltrazioni d'acqua meteorica.
L'edificio dell'ex convento, ubicato sul lato sinistro della chiesa, di proprietà demaniale ramo giustizia, per la parte accessibile dal campanile si presentava totalmente privo di infissi esterni e protezioni anti-caduta, nonché solaio intermedio parzialmente crollato e solaio ligneo di copertura pericolante con segni d' infiltrazione d'acqua meteorica». A tre famiglie è stato inibito l'utilizzo di una scala.

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