Santa Maria Capua Vetere, il Tar risponde: «Piano urbanistico regolare»

Il Tribunale Regionale ha dato ragione all'amministrazione comunale

Santa Maria Capua Vetere, il Tar risponde: «Piano urbanistico regolare»
Santa Maria Capua Vetere, il Tar risponde: «Piano urbanistico regolare»
di Biagio Salvati
Sabato 17 Febbraio 2024, 08:44
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Il Tribunale amministrativo regionale della Campania ha certificato, con una sentenza depositata ieri e decisa dall'ottava sezione (presidente Alessandro Tommassetti), la regolarità del Puc (Piano regolaratore comunale) del Comune di Santa Maria Capua Vetere. Il Tar ha dato ragione all'amministrazione comunale assistita legalmente dall'avvocato amministrativista Paolo Centore su una disputa riguardante alcune regole urbanistiche contestate da una cittadina. La proprietaria di alcuni terreni in zona ospedaliera, Palma R., infatti, aveva contestato una decisione del Comune che limitava la ricorrente in alcune edificazioni.

La proprietaria dei suoli in questione aveva impugnato una delibera di giunta comunale del 2020, sottolineando le classificazioni operate dal nuovo Puc relativamente a lotti e suoli di sua proprietà, che impattavano direttamente sul diritto di edificare.

In risposta, il Comune aveva contestato l'improcedibilità del ricorso, sostenendo di aver adottato una nuova versione dello strumento urbanistico generale durante il processo giudiziario, integrando le osservazioni dei privati.

Dopo alcune udienze, è emerso che una nuova delibera del 2023 aveva a sostituito la delibera impugnata, incorporando le osservazioni rilevanti. Di conseguenza, il Tribunale ha dichiarato l'improcedibilità del ricorso, in quanto la nuova delibera ha introdotto modifiche sostanziali rispetto a quella originariamente contestata. Pertanto, il ricorso è stato considerato non più valido. Giusto a fine dicembre, nell'ultimo consiglio comunale del '23, l'amministrazione di Santa Maria Capua Vetere, guidata dal sindaco Antonio Mirra, aveva approvato il Puc in collaborazione con la facoltà di Architettura di Napoli "Federico II" e con la partecipazione di tutte le rappresentanze istituzionali della città che sostituisce quello precedente, datato 1983.

La decisione del Tar è stata l'occasione per il primo cittadino di ribadire quanto già dichiarato a dicembre: «Abbiamo approvato un piano urbanistico di una città - spiega Mirra - che è finalmente rispettoso del suo glorioso passato. Una città che guarda con ottimismo al futuro, tenendo insieme in modo equilibrato crescita produttiva e commerciale. Il tutto basato su alcuni principi fondamentali dell'urbanistica moderna, che sono l'incentivazione alla rigenerazione, il recupero, la riqualificazione delle aree dismesse, il minimo consumo di suolo, la tutela della storica tradizione contadina. Una città che ha gli occhi puntati sulla tutela dell'ambiente, sulla qualità delle aree e delle attrezzature pubbliche esse a disposizione dei cittadini».

«Non posso valutare un procedimento di cui non conosco tutto l'incartamento spiega Raffaele Aveta, capogruppo di Alleanza per la città- M5s ma non è il primo ricorso di cui siamo a conoscenza perché è proprio la filosofia stessa del Puc che ha scarsamente tutelato i piccoli proprietari a vantaggio dei più grandi. Va detto che sono anche favorevole al piano, un tema che abbiamo spesso trattato anche sotto il profilo ambientale, contesto solo alcune dinamiche esposte nella relazione ma è uno strumento di cui la città aveva bisogno già da 20 anni».

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