Buche, abusivi e disagi: il benvenuto ai turisti della Reggia

Slalom tra i fossi, percorso ad ostacoli dalla stazione al monumento

Venditori abusivi davanti alla Reggia
Venditori abusivi davanti alla Reggia
di Nadia Verdile
Martedì 14 Novembre 2023, 08:01
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La città che non c'è. Anzi c'è ma non accoglie. Che si giunga con l'automobile, con l'autobus, col treno, è tutto un salto ad ostacoli. Per il turista che arriva nel capoluogo uscire dalla stazione ferroviaria significa imbattersi in un mare di buche, pozzanghere, fossi. Attraversare per entrare in piazza Carlo di Borbone è, con la pioggia, uno slalom tra pozze e fango. Lungo il viale centrale, quello dove confluiscono i visitatori, l'assalto è degli abusivi. «Accattatev' a guida, due euri, solo due euri!» ma non mancano i gadget: «'A calamita signo', la reggia a calamita. Ve l'azzeccate sopra al frigorifero».
Ecco, questo è il benvenuto che ricevono i turisti che devono dribblare per sfuggire al pressing degli abusivi, autoctoni, storici e noti.

«Veniamo da Campofelice di Fitalia - dice Rosalia Mancuso -, in provincia di Palermo, e siamo stati circondati». Sorride per mascherare il fastidio, non vuole essere polemica. «Purtroppo - continua - queste cose succedono soprattutto da noi al sud e mi arrabbio molto perché abbiamo cultura, arte e storia ma anche cialtroneria. Se ci fossero stati dei controlli quelle persone non avrebbero trovato lo spazio per vendere abusivamente i loro falsi. Sono un'operatrice turistica e queste cose fanno male alla città, ne danno una pessima immagine».
Escono dal parcheggio sotterraneo Carlo III decine e decine di persone. Maria Rosaria Ciccorelli, foggiana, con i suoi bastoni, è arrabbiata: «Le scale mobili non funzionano. Almeno quelle che vanno dal penultimo piano all'uscita. Abbiamo girato in lungo e in largo per cercare almeno l'ascensore ma nonostante ci siano le indicazioni non lo abbiamo trovato e così ho dovuto fare, nelle condizioni che vede, le scale per venir fuori. Ma è legale che non ci sia un impianto di risalita per chi è in difficoltà?».

Con lei un coro di compagni di viaggio che sottolineavano il problema. «Io ho dovuto portare in braccio il passeggino aggiunge Giuseppina Terracciano, della stessa comitiva e fare tutte le scale così. Ma perché non funziona la scala mobile e perché non c'è l'ascensore?».
Dall'autobus ai bagni, prima di salire in superficie, è in genere tappa fissa. «Profumano di pulito ma non lo sono - dice Giovanni Mario Lo Strano di Foggia -; manca la carta igienica, non c'è il sapone, non ci sono le tovagliette né i rotoloni per asciugarsi le mani.

Le luci sembrano quelle cimiteriali e mancano le indicazioni donne e uomini. Infatti sono entrato nel bagno delle donne. Eppure basterebbero poche cose. Voglio anche dire che le porte sono rotte».

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E poi la fatica di una famiglia di Fiuggi con figlio in carrozzella che, fermata l'auto in un primo momento nel parcheggio sotterraneo, ha dovuto riprenderla per risalire in superficie. Perché? «Perché - dice desolato Riccardo - non avevamo il modo di risalire al piano strada con nostro figlio. Allora abbiamo parcheggiato nei pressi della stazione, dove c'è il posto riservato ai disabili». Indicazioni scritte su fogli di carta, talvolta strappate, altre sistemate alla meno peggio con i pennarelli. Un'accoglienza da paese in via di sviluppo, che lascia sbigottiti quanti arrivano ma poi vanno via portando, per fortuna, il ricordo di una visione regale fatta di magnificenza, accoglienza, arte e cultura. Dormono in costiera sorrentina. Pochissimi entrano in centro.

«E che ci vanno a fare in centro - ha detto Antonello Camilli, casertano - se poi non trovano una città che li faccia sentire accolti, coccolati, abbracciati? La reggia è un gioiello che brilla di luce propria. La città dovrebbe splendere di luce riflessa e invece rifrange. Di turistico Caserta non ha proprio niente». E gli fa da spalla Francesca Maria Cosentino: «Amo la mia città ma i turisti che vengono qua vengono alla Reggia. Caserta beneficia del fatto che è associata al nome del palazzo reale più bello del mondo. Se non fossimo abituati a dire Reggia di Caserta non saremmo conosciuti da nessuno. Ma una volta entrati in centro cosa dovrebbero vedere i turisti?».
Per chi viene con l'auto nel tentativo di raggiungere il Belvedere di San Leucio e Casertavecchia incontra strade dissestate, segnali stradali piegati, sbiaditi, spezzati, la piazza di Casertavecchia invasa dalle automobilinonostante viga il divieto di sosta.

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