Reggia di Caserta, cadono gli alberi:
strada chiusa, commercianti infuriati

Reggia di Caserta, cadono gli alberi: strada chiusa, commercianti infuriati
di Franco Tontoli
Giovedì 28 Maggio 2020, 08:56 - Ultimo agg. 16:32
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Il blocco della circolazione lungo il corso Giannone, causato dalla caduta nel pomeriggio di martedì di un fusto d'albero rinsecchito di grossa dimensione precipitato dal parco in strada con grave danneggiamento di una vettura in transito la cui conducente era rimasta miracolosamente illesa, continuerà fino a quando ce ne saranno le esigenze recita una ordinanza del Comune con stazionamento anche notturno di pattuglie della polizia municipale ai varchi all'altezza del quadrivio Aldifreda, via Tanucci e, versante interno, via G.M. Bosco.

Nella mattinata di ieri sono cominciati, all'interno del parco, i lavori di sfrondamento e messa in sicurezza dell'alberatura, i tecnici hanno iniziato dalla parte alta, dall'angolo di via Santorio con corso Giannone. I lavori erano stati previsti «dopo che nei giorni scorsi comunicava ieri la direzione della Reggia sono state effettuate le prime analisi degli agronomi sullo stato di salute di alcune alberature». E' evidente che le precarie condizioni del fusto di quello che fu un «Carpinus betullus» di oltre dieci metri erano sfuggite alla diagnosi degli agronomi nei giorni di chiusura del parco, gli oltre due mesi per le norme di salvaguardia da covid 19, una serrata che chissà non continui per il sopravvenuto, ulteriore accidente, con slittamento della riapertura del parco e giardino all'inglese prevista per il 2 giugno prossimo. La decisione sarà comunque partecipata dalla direzione.

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Queste le novità immediate, altre saranno comunicate dal sindaco Carlo Marino e da Tiziana Maffei direttrice della Reggia nella conferenza stampa online annunciata per le 11.30 di venerdì, riguarderanno l'estetica degli accessi e delle recinzioni, in particolare quella del corso Giannone caratterizzata dalla cancellata mai oggetto di manutenzione dal 1982, quando fu installata dopo l'abbattimento del muro, possibilità offerta dal finanziamento deliberato dal ministero dei Beni Culturali appena istituito, ne era titolare Vincenzo Scotti, sindaco della città Giampaolo Iaselli cui fu comunicata la decisione assieme alla istituzione della Soprintendenza ai monumenti che fu affidata all'architetto Michele Meccariello.

L'incidente di martedì pomeriggio ha determinato, quindi, il prosieguo del lockdown nel quadrilatero della città che ha per lato lungo il corso Giannone.

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Malumore di residenti e commercianti soprattutto palpabile dalle prime ore del mattino. Il titolare dello Sweet Cafè era avvilito, ha detto: «Il tempo di riaprire dopo due mesi di chiusura, difficoltà e limitazioni ed è arrivata la tegola, anzi l'albero tra testa e collo, nuovo arrivederci alla clientela che stavamo recuperando». Il titolare del Baretto di via Sant'Antonio, con alcuni del gruppo mattiniero di aficionados a chiedersi: «Traffico deviato, stazionamento notturno di polizia municipale per un albero secco malridotto: nessuno se n'è accorto prima? Ed è arrivato il provvedimento, le classiche porte di ferro messe dopo l'arrivo dei ladri». E il titolare del negozio di cancelleria di corso Giannone: «Fino alle 12.30, due clienti. E' questa la nostra ripresa?».

Salvatore Ianniello, ex calciatore sette polmoni della Casertana quando filava alla grande, titolare dell'esercizio tabacchi dirimpettaio del cancello di accesso al parco: «Abito di fronte a questa deperita cancellata, ci sono i segni di lance spezzate e lampioni rotti da alcuni anni, il primo importante crollo di un albero all'altezza della nicchia della fontanina, una sola volta visti giardinieri a potare.

Le conseguenze si vedono». Nei pressi la pattuglia di vigili a portare pazienza, a spiegare il perché del blocco, autorizzare il passaggio a residenti e spiegarlo a chi ipotizzava privilegi. Le auto della polizia municipale a far da garitte anche notturne per i comandati di sentinella. Un passante: «Ma è caduto un albero secco o hanno trovato bombe inesplose? E perché non ci hanno messo i militari invece di ricorrere allo sparuto corpo di vigili per tutelare questa polveriera in cui è stato ridotto il parco?.

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