È lo stesso Luigi Vanvitelli ad accogliere il visitatore e a raccontarsi, a parlare di sé, della sua formazione, delle sue opere e del suo capolavoro. Comincia così il breve ma intenso percorso di conoscenza del maestro e della sua Reggia che si snoda nelle quattro sale inaugurate ieri nel giorno del 250esimo anniversario della sua morte, che segna anche l'inizio ufficiale delle celebrazioni vanvitelliane. Gli ambienti, restrostanze della Sala delle Guardie del corpo, sono il luogo della narrazione dell'opera di Vanvitelli. L'esposizione, che celebra l'eredità, materiale e immateriale, del maestro attraverso alcuni beni delle collezioni della Reggia e supporti digitali, sintetizza il senso profondo di vent'anni di lavoro dell'architetto e la «meraviglia» della sua opera maggiore.
La mostra permanente rientra nel progetto «1773 -2023 Luigi Vanvitelli. Il maestro e la sua eredità», ed è sostenuta dal Museo Reggia, in collaborazione con il Comune di Caserta.
La seconda sala, «La Dichiarazione dei Disegni», è dedicata al progetto della Reggia. Un allestimento riconducibile a quello con cui il maestro mostrò il suo piano originario ai sovrani nel 1751. In mostra le prime tavole e, su un supporto tattile, la rielaborazione del progetto nella Dichiarazione dei Disegni del 1756, alcuni passi delle lettere, le celebrazioni della posa della prima pietra. Quindi, nella terza sala, sulla parete interattiva, prende vita il cantiere vanvitelliano con le espressioni dell'architetto sulla scelta delle maestranze, dei macchinari e delle materie prime, sull'intenzione di rendere la Reggia il centro di un nuovo piano regolatore per la città, sulle invenzioni realizzate. Nell'ultima stanza «L'eredità del maestro Luigi Vanvitelli: la Reggia di Caserta», in uno spazio interamente video-proiettato, si assiste alla nascita del complesso costituito da piazza, palazzo, parco e acquedotto.
«Il programma annuale delle celebrazioni ha spiegato ieri la dg Tiziana Maffei nella Cappella palatina, dove è stato illustrato il progetto espositivo prima dell'inaugurazione dei nuovi ambienti sostiene tre linee di azione: conoscenza, divulgazione e cura condivisa della sua eredità. Con l'apertura delle nuove sale consentiamo al grande pubblico del museo d'intraprendere il viaggio di emozione della Reggia avendo gli strumenti per comprendere meglio l'artefice della sua realizzazione e vivere con consapevolezza le suggestioni del più grande lascito del maestro». Insomma, una «lacuna narrativa» che viene colmata con la realizzazione di questa operazione alla quale, con il direttore che ha coordinato il progetto, hanno lavorato Vincenzo Mazzarella e Anna Cipparrone, concept, ricerca storico-artistica e redazione contenuti di base, Luciano Turchetta con la collaborazione di Vincenzo De Luce, progetto museografico Opera Laboratori, allestimento Punto Rec Studios srl, progettazione e sviluppo del percorso immersivo multimediale dipartimento di Architettura e Disegno industriale Università della Campania «Luigi Vanvitelli», elaborazione grafica e progetto identità visiva.