Santa Maria Capua Vetere, rissa della vigilia di Natale: pronto il ricorso

Riesame vicino per quattro indagati

Santa Maria Capua Vetere, rissa della vigilia di Natale: pronto il ricorso
di Biagio Salvati
Mercoledì 24 Gennaio 2024, 08:20 - Ultimo agg. 25 Gennaio, 12:26
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A un mese dalla rissa scoppiata alla vigilia di Natale dello scorso anno all'ombra dell'Anfiteatro Campano, si tirano le somme sull'indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere che in meno di quattro settimane ha portato all'identificazione dei protagonisti del tentato omicidio ai danni di un sedicenne albanese.​ Mentre è passato dal carcere ai domiciliari (con braccialetto elettronico) il diciannovenne Vittorio Merola, per gli altri si è in attesa della fissazione dell'udienza davanti al Riesame: si tratta di Cristian D'Ambrosio di 22 anni; Giovanni Barracano, 23 anni; Antonio Pio Salemme di 20 anni e Massimiliano Barbato, 23 anni. Indagato invece un ventenne originario del Marocco, ma da anni in Italia, Youssef Majaoui. Gli arresti sono stati eseguiti con la "prova regina": un video circolato su Instagram dove ognuno degli arrestati ha identificato gli altri giovani nel corso dei primi interrogatori, rendendo però solo dichiarazioni spontanee davanti al gip Alessandra Grammatica nel corso dell'interrogatorio di garanzia.

I ragazzi appartengono a famiglie che in parte soffrono un disagio economico e sociale ma ci sono anche appartenenti a famiglie "normali", oneste, come il figlio di un artigiano. Alcuni di loro sono studenti del locale istituto professionale.

La Procura sammaritana, con il titolare dell'inchiesta Armando Bosso, sta andando avanti con le indagini e, dallo stesso ufficio al quarto piano del palazzo di giustizia, è in corso un'altra indagine quasi parallela: ovvero quella sull'omicidio di Emanuele Nebbia, destinatario di un proiettile alla tempia che lo stroncò dopo quattro giorni di coma nell'ospedale di Caserta.

Su questa indagine c'è massimo riserbo ma, nei giorni scorsi, sono state eseguite alcune perquisizioni nel rione ex Iacp teatro del ferimento mortale di Nebbia avvenuto la notte di Capodanno. I difensori dei protagonisti della rissa della vigilia di Natale, intanto, tentano la carta del Riesame per i loro assistiti i cui profili sono stati ben definiti nell'ordinanza cautelare dal gip Alessandra Grammatica.

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«La gravità del fatto e la personalità allarmante degli indagati - i quali hanno dimostrato un atteggiamento di totale menefreghismo, manifestato pubblicamente durante i festeggiamenti della Vigilia di Natale, in pieno pomeriggio e alla presenza di molte persone - scrive il giudice - sono elementi che rendono concreto e attuale il pericolo che gli stessi possano commettere altri gravi reati. Deve applicarsi a carico degli indagati una misura coercitiva che, considerata l'indole trasgressiva manifestata, non può che essere quella della custodia cautelare in carcere, essendo essa l'unica idonea a soddisfare le esigenze di tutela della collettività e apparendo inadeguate misure fondate sul rispetto delle prescrizioni da parte degli stessi», conclude il gip. Impegnati gli avvocati Cesare Gesmundo, Nicola Garofalo, Carlo De Stavola, Goffredo Grasso e Antonio Grillo.

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