Rogo di rifiuti a due passi dalle case:
scoppiano i vetri, plastica liquefatta

Rogo di rifiuti a due passi dalle case: scoppiano i vetri, plastica liquefatta
di Giuseppe Scuotri
Martedì 5 Luglio 2022, 07:26 - Ultimo agg. 20:21
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Un inferno di fuoco, maleodorante e velenoso, lambisce case e attività commerciali. Nella Terra dei Fuochi, tra Napoli e Caserta, il diritto alla salute e alla proprietà possono essere messi in discussione nel giro di un istante per volere di un manipolo di criminali. Qui, con l'avanzare dell'estate, i roghi di rifiuti continuano ad aumentare, e arrivano pian piano ai margini dei centri abitati. È quanto accaduto, lo scorso 3 luglio, a Casal di Principe: attorno alle 23, una discarica abusiva è andata in fiamme in un terreno privato di via del pozzo, nella periferia nord del paese. Sul posto si sono precipitati i volontari della protezione civile cittadina, dotati da un anno di un veicolo antincendio, seguiti a breve distanza dai vigili del fuoco.

Ad alimentare il rogo, dalle sinistre sfumature blu, sono stati rifiuti di ogni genere, tra cui plastica, vernici, lastre di amianto, scarti edili e lo scheletro di una piccola imbarcazione. All'esplosione di questa bomba velenosa, durata più di un'ora, hanno assistito inermi gli abitanti dei palazzi che affacciano sul terreno, costretti a chiudere le finestre e barricarsi all'interno. Le loro case non sono state risparmiate dal fuoco: diverse strutture hanno riportato danni alle mura perimetrali e, in un caso, la parziale liquefazione degli infissi esterni. Disagi fisici sono stati riportati anche da alcuni componenti delle squadre di soccorso che, nonostante indossassero dispositivi di protezione, nelle ore successive all'intervento hanno accusato bruciori e fastidi di varia natura alle vie respiratorie.

Che non si tratti di una circostanza isolata è dimostrato dal fatto che solo poche ore prima, nella vicina San Cipriano d'Aversa, un rogo tossico divampato in un terreno agricolo ha distrutto alcune strutture gonfiabili di un parco giochi in via Michelangelo Buonarroti, non lontano dalla sede dell'Asl Caserta 2.

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La gravità della situazione è denunciata a gran voce da Giovanni Caterino (nel riquadro), presidente dell'associazione ambientalista Fenice Crea non distruggere, collettivo che da tre anni lotta per la bonifica delle discariche nella Terra dei Fuochi: «Negli ultimi venti giorni i nostri volontari hanno individuato roghi con cadenza quotidiana, oltre che a Casal di Principe e San Cipriano d'Aversa, anche a Casapesenna, Villa di Briano, Villa Literno e Castel Volturno. A tali episodi si devono aggiungere gli incendi che appestano l'aria nel Giuglianese e nell'Atellano. In ognuna di queste circostanze, l'assenza dello Stato ha condannato i cittadini a una morte lenta. L'unica pezza, per ora, è messa da questi pochi ragazzi che sacrificano i polmoni per contrastare un sistema di smaltimento criminale. Ogni volta che i volontari spengono un rogo, anche con tutte le protezioni possibili, sono costretti a respirare sostanze velenose. Potremmo anche smettere, ma l'immobilità dello Stato ci obbliga a continuare, anche se la lotta con l'ignoranza e l'indifferenza è dura da vincere. La cosa che più mi sembra incredibile conclude - è la totale assenza di figure istituzionali che si espongano su questo problema, nonostante riguardi un territorio vastissimo».
 

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