Si è discussa questa mattina, davanti al tribunale del Riesame di Napoli, la posizione della commissaria della Polizia penitenziaria Anna Rita Costanzo, finita agli arresti domiciliari il 28 giugno scorso nell'ambito dell'indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere sulle violenze ai danni di detenuti avvenute il 6 aprile 2020 al carcere sammaritano. Il difensore Vittorio Giaquinto ha chiesto l'annullamento dell'ordinanza di custodia cautelare e la contestuale scarcerazione, ritenendo insussistenti tanto le esigenze cautelari quanto i gravi indizi di colpevolezza.
Per la Procura, Costanzo sarebbe stata tra le organizzatrici dei pestaggi, ma il suo legale ha sostenuto che quel giorno la poliziotta sarebbe arrivata al carcere di Santa Maria Capua Vetere a perquisizione già disposta e organizzata.
Nelle immagini interne del carcere determinanti per ricostruire i pestaggi avvenuti il 6 aprile 2020, la donna aveva il manganello in mano e in qualche circostanza l'ha usato, come emerge dall'ordinanza di arresto. Ma la poliziotta penitenziaria ha impartito ordini precisi ai propri uomini, come quelli relativo ad un detenuto: «Le deve avere». Ad un detenuto che le chiedeva, implorandola, «perché ci state facendo picchiare, aiutatemi sto subendo troppo, mi stanno uccidendo», Costanzo rispose: «per colpa vostra sto facendo le nove di sera». La decisione del Tribunale del Riesame è attesa nelle prossime ore.