Gli scarichi del caseificio nel Rio Tella,
imprenditore indagato per inquinamento

Gli scarichi del caseificio nel Rio Tella, imprenditore indagato per inquinamento
di Biagio Salvati
Lunedì 30 Novembre 2020, 19:52 - Ultimo agg. 1 Dicembre, 20:17
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Un torrente bianco e schiumoso, tanto da emanare miasmi di cattivo odore. Questa, infatti, la scena apparsa anche in un video diffuso in rete una settimana fa girata da un cittadino che testimoniava l’inquinamento a vista d’occhio del Rio Tella ad Alvignano, in località «Miglio 25», zona dove è presente il caseificio Ponticorvo Srl.

I carabinieri forestali, infatti, hanno sequestrato, su ordine del gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, la condotta di scarico dell’attività casearia per la produzione di mozzarella di bufala campana Dop.

Il titolare del caseificio, un imprenditore di 57 anni, M.P., è indagato per il reato di inquinamento ambientale. Secondo quanto ipotizzato dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, guidata da Maria Antonietta Troncone, i reflui derivanti dall’attività produttiva del caseificio sarebbero finiti direttamente nel Rio Tella, immissario del fiume Volturno, senza passare per il depuratore presente nello stabilimento, la cui autorizzazione sarebbe scaduta da mesi.

Video

Ad occuparsi dello stato dello scarico illecito, sono stati i carabinieri del Gruppo Forestale di Caserta, che, dopo un sopralluogo del Rio Tella, hanno scoperto che le acque avevano un colore biancastro ed emanavano un tanfo nauseabondo; hanno quindi risalito a piedi il corso del canale, individuando una condotta di scarico da cui usciva il liquido biancastro nei pressi del caseificio. È stata così effettuata una prova idraulica, che ha fatto emergere come le acque inquinate provenissero proprio dall’azienda di produzione di mozzarella. Dall’analisi del contenuto delle acque, effettuata dall’Arpac, è emersa la presenza di sostanze inquinanti in misura superiore a quella consentita, tra cui grassi e oli, solidi sospesi totali, escherichia coli.

Per i carabinieri forestali di Pietramelara e Caserta, l’amministratore del caseificio Ponticorvo avrebbe fatto in modo che avvenisse l’attivazione e il mantenimento in funzione di uno scarico di acque reflue industriali in assenza di autorizzazione, non attivando la pompa di sollevamento presente nella vasca di raccolta delle acque reflue industriali provenienti dagli impianti di lavorazione dei prodotti caseari, «per cui attraverso un by-pass costituito dallo sfioratore di piena della vasca di raccolta, sarebbero stati immessi nel corso idrico Rio Tella senza alcun trattamento di depurazione, compromettendo il torrente immissario del fiume Volturno». L’operazione di controllo è durata alcuni giorni.

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