Gomorra addio, giù le case del set:
via gli abusivi da Castel Volturno

Gomorra addio, giù le case del set: via gli abusivi da Castel Volturno
di Claudio Coluzzi
Domenica 22 Luglio 2018, 08:30
3 Minuti di Lettura
Per film come Gomorra, comprese tutte le serie tra cui l'ultima ancora in produzione, Fortapasc, Dogman, è stato lo scenario naturale del degrado e della violenza. Per una ventina di famiglie di occupanti abusivi, che vivono tra le macerie e i rifiuti, ancora oggi, è l'inferno in terra.

Il Parco Saraceno di Pinetamare di Castel Volturno cesserà di essere tutto questo. Dai proprietari delle 22 palazzine edificate sulla spiaggia del litorale domiziano, i Coppola, che hanno realizzato il Villaggio omonimo, un tempo meta turistica rimomata e poi rifugio abitativo di sfollati e delinquenti, è giunta una proposta di trasloco volontario. E gli abusivi hanno accettato. L'alternativa sarebbe stato uno sgombero forzato, con un piccolo esercito ad allontanare senzatetto italiani e immigrati, tra cui decine di bambini. Non sarà necessario perchè, dopo varie offerte, i Coppola hanno rilanciato e presentato una nuova proposta accettata da tutte le famiglie coinvolte.
 
C'è la promessa di un posto di lavoro a famiglia, nel cantiere del porto turistico che dovrà sorgere nell'area del Parco Saraceno. Gli occupanti abusivi individueranno una casa dove riterranno più opportuno e i Coppola si faranno garanti con i vari proprietari di corrispondere parte delle spese di fitto per non meno di tre anni, nella misura di duecento euro al mese. Non è poco, se si considera che sul litorale delle decine di migliaia di abitazioni degradate, i fitti sono bassissimi. Una villetta (in zone senza servizi, degradata e malandata, ma pur sempre un tetto) si vende anche a 30mila euro.

Risanare il Parco Saraceno è di vitale importanza per la trasformazione in Porto Turistico dell'attuale Darsena San Bartolomeo. Un progetto, finanziato ma bloccato da tempo, cui ora i Coppola vogliono mettere mano. Ci sono segnali di ripresa turistica a Pinetamare e l'approdo (che sarebbe l'unico nel lunghissimo tratto di costa compreso tra Pozzuoli e Gaeta) è il punto di forza per il rilancio di tutto il litorale Domiziano. La posta in gioco è quindi enorme. Il Parco Saraceno è la chiave di volta dell'operazione.

Nel progetto dei Coppola c'è l'idea di abbattere quattro delle ventidue palazzine del condominio, quelle che si trovano al centro dell'abitato.

In modo da creare una sorta di piazza e offrire maggiore luce a tutti gli altri immobili. Il porto turistico da milleduecento posti barca, con attracchi per navi da crociera, che dovrebbe sorgere nella sua diretta prossimità, poi avrebbe il compito di fare il resto, rendendo il Parco Saraceno il quartiere più esclusivo della costa casertana.

Oltre alle venti famiglie di «occupanti storici» italiani ce ne sono almeno sette di immigrati. Nei prossimi giorni la trattativa potrebbe essere estesa anche a questi, con gli stessi benefici. Poi, naturalmente, si tratterà di avviare anche un'azione di polizia perché nel Parco Saraceno (e questa non è solo cinematografia) trovano da sempre sede e rifugio spacciatori, sfruttatori di prostituzione personaggi dalle svariate attività criminali.

Non a caso registi come Matteo Garrone e Marco Risi hanno scelto di ambientare qui i loro film. Palazzine che sembrano uscire da un bombardamento, rifiuti e macerie ovunque, famiglie che riescono ad allacciare abusicamente, non si sa come, acqua e luce per le esigenze quotidiane. Uno scenario naturale di degrado su cui è agevole ambientare storie di denuncia e violenza.
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