Droga nel Casertano: finanziere arrestato, indagato un carabiniere

Il giovane militare, in servizio a Roma, consegnava le dosi

Inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere
Inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere
Marilu Mustodi Marilù Musto
Giovedì 1 Dicembre 2022, 09:51 - Ultimo agg. 20:17
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«Ma è Stefano?», «Sì, è proprio lui». Gli interrogativi sono tanti a Sparanise, un paese alla ricerca di un perché. Ma la certezza è unica: Stefano Monteforte, giovane finanziere di Sparanise, è indagato per droga. Da ieri è agli arresti domiciliari accusato di spaccio. Indagati ma non colpiti dalla misura cautelare nella stessa indagine, invece, sono un carabiniere (in servizio a Roma per alcuni anni) e un commerciante, accusati di aver gestito una piazza di spaccio di sostanze stupefacenti.

La posizione più grave per il giudice che ha ordinato l'arresto è quella del militare delle fiamme gialle in servizio a Roma che si occupava - stando all'accusa - materialmente di consegnare la droga e, a volte, avrebbe messo a disposizione di giovani «clienti» la propria casa. Sparanise diventa così il centro nevralgico della distribuzione di droga: a un passo dalla via verso il mare e a pochi metri dall'entroterra, sicuramente a una manciata di chilometri dal confine con il Lazio. Una posizione, quella della cittadina della provincia di Caserta, strategica da molti punti di vista. Nel fascicolo d'inchiesta aperto dalla procura di Santa Maria Capua Vetere sono indagati a piede libero Giuseppe M. di 35 anni, commerciante di generi alimentari sempre di Sparanise e Salvatore D., carabiniere in servizio in provincia di Caserta, in precedenza a Roma, di circa 40 anni.

Sui social Stefano Monteforte appare in una foto profilo del 2017 in divisa, accanto alla bandiera dell'Italia, poi con un bicchiere in mano durante una festa e su Instagram mentre tifa per la squadra di calcetto. Apparentemente fuori da «giro», si potrebbe dire, ma gli indizi che hanno portato all'arresto ci sono, per gli inquirenti. Non a caso, il pubblico ministero della Procura di Santa Maria Capua Vetere avrebbe chiesto l'arresto anche per gli altri due indagati, ma non è stato concesso dal giudice per le indagini preliminari. La ricerca degli spacciatori della zona è partita nel 2020 ed è durata quasi due anni su iniziativa dei carabinieri della compagnia di Capua, guidati dal colonnello Minutoli.

A notificare l'esecuzione della misura dei domiciliari al finanziere, però, sono stati i militari della guardia di finanza. Ora Stefano Monteforte dovrà difendersi da accuse pesantissime portate in tribunale dai militari di Capua.

Il militare della Finanza è stato, per ora sospeso dal servizio a Roma. Il suo caso non è l'unico che «macchia» la divisa. Nei guai, nel 2016, era finito anche un ufficiale della Guardia di Finanza di Aversa per aver sottratto 4 chili di cocaina, oggetto di un sequestro. Mentre, proprio ieri, il pubblico ministero Gionata Fiore della Procura di Santa Maria ha invocato il processo per 15 persone accusate di spaccio nell'agro caleno. Gli indagati sono di Calvi Risorta, Sparanise, Pignataro Maggiore, Carinola, ma anche di Bolzano e Caivano. Le piazze di spaccio, individuate tra Sparanise e Francolise, erano state scoperte proprio dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Capua che, ieri, hanno «incastrato» il finanziere romano. Coincidenza? Di certo c'è un filo rosso che lega tutte le maxiretate di questo periodo.
 

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