Il poeta Franz Kafka amava dondolarsi e riposare di un'altalena appesa a un albero del giardino vicino casa. E se sotto anziché un prato verde avesse avuto l'acqua del mare? Alla foce del fiume Volturno da qualche settimana è comparsa in maniera quasi spontanea una singolare altalena, installata su un grosso tronco alla deriva fermato a pochi metri dalla riva.
Vista dalla spiaggia sembra un'immagine onirica. Ma poi avvicinandosi e sgranando gli occhi appare chiaro che è reale. E viene spontaneo un poco a tutti togliersi le scarpe, alzarsi le pieghe dei pantaloni, sedere sul pianale e, allungando le mani alle corde, dondolarsi dolcemente fra le onde.
A realizzare l'opera con materiale arrivato tutto dal mare è stato Nicola, che con la sua famiglia abita a poche centinaia di distanza dalla spiaggia alla foce del fiume. Nicola e i suoi cari vengono qui tutti i giorni, quando gli impegni lo consentono. Per loro questo spazio è come fosse il giardino di casa.
«Questo è la nostra oasi», dice Nicola. E con l'installazione dell'altalena c'è da scommettere adesso diventerà di molti altri. Perché l'opera sta rapidamente diventando un'attrazione, quel monumento che Castel Volturno non ha mai avuto. Peraltro, realizzato in maniera spontanea, col materiale offerto dal mare e con una buona dose di poesia.