«Viaggi-lumaca, stop agli abbonamenti»

Non c'è giorno, ormai, che qualcosa non mandi in tilt il sistema ferroviario

Ferrovie Caserta
Ferrovie Caserta
di Gabriella Cuoco
Mercoledì 7 Febbraio 2024, 09:56
4 Minuti di Lettura

È stato un martedì più nero del lunedì per i trasporti ferroviari Casertani, in particolare per i pendolari della mattina che usufruiscono del treno Alta velocità 8300 delle 6.32, arrivato a Roma Termini con ben 68 minuti di ritardo sulla tabella di marcia. Il motivo ufficiale, anche questa volta, è legato alla mancata preparazione del convoglio nei tempi stabiliti che, di conseguenza, ha poi fatto registrare a catena disagi sulla linea storica dei Regionali, registrando slittamenti di orario su tutti i treni a seguire.

Non c'è giorno, ormai, che qualcosa non mandi in tilt il sistema ferroviario, che ruota attorno alle stazioni di Benevento e Caserta. Sono settimane, se non mesi, che (in particolare) il treno Frecciargento 8300 quotidianamente è in ritardo, scatenando la rabbia dei viaggiatori che pagano un regolare abbonamento e che ora meditano di trovare altre soluzioni che potrebbero essere legate addirittura a cambiare le stazioni di partenza, spostandosi quindi ad Aversa e a Napoli Afragola.

La vicenda sembra essere diventata un vero e proprio "mistero", in quanto ci si chiede perché questo treno parte sempre in ritardo. Il convoglio in questione parte il giorno prima alle 16 da Benevento e arriva a Foggia verso le 19. Lì viene preparato e riportato in serata a Benevento, con una cosiddetta "corsa di servizio"; la stessa, però, è lentissima perché deve dare precedenza a tutti i convogli regionali e di Alta velocità che percorrono la tratta, per cui arriva tardissimo e il personale ha l'obbligo di riposo pari a un numero ben preciso di ore.

Una situazione senza precedenti e che, ora, comincia a pesare sulle spalle dei pendolari. Questi ultimi, ieri mattina, a gran voce hanno minacciato di non fare più gli abbonamenti dell'Alta velocità partendo già dal prossimo mese di marzo, visto che i treni registrano gli stessi tempi di percorrenza dei Regionali. A Caserta sono numerosi i pendolari che hanno il classico abbonamento Freccia-Freccia, e altrettanti quelli che usufruiscono dell'unidirezionale e cioè Regionale all'andata e Freccia al ritorno: sarebbe quindi una grossa perdita economica per Trenitalia che, invece, sui tavoli istituzionali ha più volte ribadito il contrario. Della vicenda lo stesso presidente dell'Associazione pendolari Sannio-Terra di Lavoro, Antonio Di Fabrizio, che quotidianamente si rimbocca le maniche cercando di costruire una strada maestra da seguire, ha interessato nuovamente Trenitalia e Rfi, entrambe a conoscenza dei disagi, ma soprattutto della preoccupazione dei viaggiatori, che la mattina non riescono a raggiungere il posto di lavoro in orario.

Ma Trenitalia, da fonti ufficiose, pare che sarebbe intenzionata a sopprimere addirittura la corsa che ferma alle 6,32 a Caserta, non solo perché la definisce antieconomica per l'azienda, ma anche perché non c'è uno spazio la sera per ospitare il treno 8300 a Benevento, in modo da evitare la corsa di servizio e, quindi, il riposo prestabilito per i macchinisti. La delicata vicenda ha coinvolto anche la classe politica dell'intera provincia Casertana. In particolare, l'onorevole Gianpiero Zinzi, esponente della Lega e vicino al ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini, che è riuscito ad incassare risultati importanti per il territorio, come l'aumento da cinque a nove corse dell'Alta velocità, ogni giorno interloquisce con l'associazione pendolari e anche nella giornata di ieri ha rassicurato gli stessi di continuare a intraprendere iniziative di tutela per i viaggiatori Casertani e Beneventani, che soffrono quotidianamente un disagio.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA