Morta la professoressa Arianna Sacerdoti: l'addio dagli allievi del Dilbec

Insegnava letteratura latina e scriveva versi

Morta la professoressa Arianna Sacerdoti: l'addio dagli allievi del Dilbec
di Nadia Verdile
Giovedì 29 Dicembre 2022, 13:04 - Ultimo agg. 13:06
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Arianna Sacerdoti (in foto), docente di Letteratura latina all'università Vanvitelli, non è più. Quarantatré anni, solare, contagiosa, colta, è morta ieri l'altro lasciando nello sgomento assoluto un ateneo, una comunità, quella delle studentesse e degli studenti, che con lei si è formata.

«È venuta meno ha detto Giulio Sodano, direttore del Dipartimento di Lettere e Beni culturali dell'Università Luigi Vanvitelli - una cara collega, di grande capacità scientifica e di massima dedizione all'insegnamento. Le dimostrazioni d'affetto di queste ore degli studenti del Dilbec sono la dimostrazione del segno lasciato dal suo magistero».

La pagina facebook della professoressa Sacerdoti è stata inondata di ricordi e di messaggi commoventi.

In tutti traspare la profonda empatia e umanità che la giovane docente aveva e stabiliva con chi la incontrava. Semplice, immediata, sorridente, era una latinista appassionata.

Insegnava Lingua e letteratura latina e scriveva versi che raccontavano più di ogni altra cosa la sua anima, il suo viaggiare tra domande esistenziali, il suo vagare nelle sfere più profonde dell'esistenza umana. «La mia poesia annuvola chi legge? Aria di Arianna, racconto le pene, e sono senza filtro come pane. Paure regalate alla parola. Quando le ascolti rendi me non sola». Era nata a Napoli nel 1979, suo prozio era lo scrittore Carlo Levi. La sua carriera professionale era stata costante ed intensa. A soli 29 anni era diventata ricercatrice a tempo indeterminato in Lingua e letteratura latina all'università Vanvitelli, due anni fa professoressa associata. Un amore tra tutti il poeta latino Stazio.

In Mormorare, edito da Guida, aveva racchiuso, lo scorso anno, diciassette anni di vita e versi. I suoi carmi, inseriti nel volume in ordine non cronologico, si snodavano secondo un ordine di varietas' tematica e stilistica. Dal rapporto simbiotico con la natura all'amore per il padre, la cui morte fu per la professoressa Sacerdoti dolore sordo e profondo.

Le poesie di Mormorare raccontano meglio di qualsiasi altro scritto l'animo delicato e, talvolta, fragile di una donna che seppe fare di ogni emozione una ragione di incanto e di dolore, racchiudono un universo poliforme ed emozionato, in cui l'amore vissuto e non vissuto, l'attività di docente appassionata e i viaggi fanno da sponda al susseguirsi di fasi e stagioni della vita, che è costantemente accompagnata dalla poesia. Poesia e vita. Ora di Arianna Sacerdoti restano i ricordi indelebili di chi l'ha conosciuta, i suoi versi, i suoi studi, la sua passione.
 

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