Ettore Mo è morto: l'inviato di guerra del Corriere della Sera aveva 91 anni. Chi era

Una carriera lunghissima sempre in prima linea dall'Afghanistan al Nicaragua, dalla Liberia al Messico, dalla Cambogia a Cuba

Ettore Mo è morto: l'inviato di guerra del Corriere della Sera aveva 91 anni. Chi era
Ettore Mo è morto: l'inviato di guerra del Corriere della Sera aveva 91 anni. Chi era
Martedì 10 Ottobre 2023, 09:09 - Ultimo agg. 11:31
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L'inviato di guerra Ettore Mo è morto a 91 anni: per il Corriere della Sera aveva scritto reportage indimenticabili e non è facile ricordarlo "senza oggettivi" come era capace di fare lui e come insegnava ai giovani cronisti che cercavano di seguirne le tracce. Era nato a Borgomanero (Novara) il primo aprile del 1932. A dare la notizia della morte è stato nella notte il sito web del Corriere della Sera, il giornale per cui aveva lavorato sin dal 1962.

Si era occupato per oltre 10 anni di musica e teatro.

Poi dal 1979, iniziò la sua carriera da inviato che lo renderà una delle firme più importanti dei reportage di guerra. L'allora direttore del quotidiano di via Solferino, Franco Di Bella, lo spedì infatti dalla redazione spettacoli nel bel mezzo della rivoluzione khomeinista a Teheran. Da quel momento non si sarebbe più fermato. Dall'Afghanistan al Nicaragua, dalla Liberia al Messico, dalla Cambogia a Cuba divenne testimone di guerre e conflitti ultradecennali. Le storie, gli incontri, le interviste di Mo, tutte realizzate sempre e solo recandosi in prima persona nei luoghi dove i fatti accadevano, e scritte con stile chiaro, asciutto, senza fronzoli, sono state un prezioso contributo alla conoscenza degli angoli più remoti del nostro pianeta. I suoi "pezzi" sono stati pubblicate in volumi come Sporche guerre (Rizzoli, 1999)  che ogni cronista dovrebbe leggere.

Nel corso della sua lunga carriera aveva seguito in prima persona i principali eventi di politica estera e si era affermato come uno dei massimi conoscitori dell'Afghanistan. Firma molto autorevole e considerato il decano degli inviati nei teatri di guerra, Mo aveva conosciuto e intervistato alcuni fra i grandi del Novecento, con interviste rimaste nella storia e non sempre legate soltanto al racconto degli scenari internazionali: da madre Teresa di Calcutta al direttore d'orchestra austriaco Herbert von Karajan, a Luciano Pavarotti. Nella sua lunga carriera, Mo aveva ottenuto numerosi riconoscimenti professionali, tra cui il Premio Saint Vincent (1982), il Premio Ilaria Alpi (1997) e l'Ordine al merito della Repubblica Italiana (2003). Aveva scritto regolarmente per il 'Corriere della Serà sino al 2011.

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