“La Memoria della pelle”, quando un libro può salvare la vita

Presentato a Roma il romanzo scritto a sei mani dall’oncologo Ascierto, l’allenatore Montali e il professore Trabucco Aurilio

La presentazione al Montecitorio Meeting Center
La presentazione al Montecitorio Meeting Center
Venerdì 14 Aprile 2023, 14:20
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«Ora riuscivo a guardare in faccia la paura e avevo imparato che a ogni ostacolo si deve alzare un po’ di più l’asticella. Nascondersi non serve a nulla. In fin dei conti, è questo l’unico consiglio che mi sento di dare». Così Erica, protagonista del romanzo “La Memoria della pelle” fotografa uno dei momenti più difficili della sua vita. È il racconto di una ragazza che si trova all’improvviso a dover affrontare un tumore della pelle. Un evento che cambia la sua vita a cui saprà reagire grazie ai consigli di tre grandi personalità come l’oncologo Paolo Ascierto, l’allenatore Gian Paolo Montali e il professore Marco Trabucco Aurilio, autori dell’opera di medicina narrativa (Ed Giunti, pp.100) presentata a Roma al MoMeC, Montecitorio Meeting Center durante un evento promosso dal network editoriale PreSa e dalla Fondazione Mesit.

La medicina narrativa rappresenta un utile supporto alle campagne di prevenzione e di promozione della salute perché arriva in maniera diretta alle persone, attraverso storie di vita. ”La memoria della pelle” nasce soprattutto con l’idea di sensibilizzare le giovani generazioni sull’importanza degli screening che rappresentano l’arma più efficace contro le malattie oncologiche in generale. 

Il professore Paolo Ascierto, direttore dell’unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia e Terapie Innovative dell’Istituto Pascale di Napoli (eletto tra i primi al mondo nella classifica di specialisti del settore) ha sottolineato quanto sia importante per i pazienti condividere ricordi, emozioni e sentimenti con gli operatori sanitari e con la famiglia.

Il supporto psicologico da parte di chi accompagna la cura diventa fondamentale a rendere il quadro assistenziale e clinico più efficace:

«La storia di Erica, la cui vita improvvisamente viene stravolta da un neo che inizia a crescere cambiando colore e forma, è purtroppo la storia di migliaia di pazienti che ho assistito in oltre 30 anni di professione nel mio studio e in ospedale – sottolinea Ascierto – diventa perciò anche il racconto della mia vita, del mio lavoro e della passione che riverso in quello che faccio». 

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«Scrivere questo romanzo è stata un’esperienza straordinaria – racconta Gian Paolo Montali, direttore generale Ryder Cup 2023 - Questo libro è certamente un’occasione per ricordare ai pazienti che non sono soli, e che la vicinanza degli altri, magari attraverso la condivisione di esperienze anche trasversali, può contribuire in maniera determinante a vincere le sfide più impegnative della vita, proprio come insegna lo sport».

«Sono certo che la medicina narrativa sia un valido supporto nelle campagne di promozione della salute e della prevenzione», conclude Marco Trabucco Aurilio, presidente della Fondazione Mesit. 

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