«Stiamo apprezzando "NapoliCittàLibro", guarda molto alla microeditoria e ha un'attenzione non comune alle realtà locali», dice Maura Ciociano. Parla in rappresentanza di Edizioni dell'Ippogrifo, una delle tante case editrici campane presenti al salone la cui quarta stagione oggi chiude i battenti. La forza della manifestazione sono gli editori regionali, ben 40 sui 68 presenti, soprattutto partenopei e salernitani: rappresentano un comparto che al 2022 risulta essere composto da 117 marchi. Parlano di quel «salone autarchico» che hanno rivendicato i due fondatori della fiera, Rosario Bianco (Rogiosi editore) e Alessandro Polidoro (Polidoro editore), e forse potrebbe essere questa l'identità da tempo cercata: una manifestazione prevalentemente territoriale e rivolta alla filiera corta.
La vicenda della piccola editoria è una battaglia di resistenza, di veri e propri presidi in posti senza quasi più lettori, scelte fatte su misura e numeri bassi.
In alcuni casi anche in città le cose non vanno diversamente: a Portalba, il vecchio regno dell'editoria nel cuore di Napoli, c'è un libraio editore, Pasquale Langella. I numeri sono bassi 15 titoli per 800 copie pur avendo il vantaggio della centralità e stampando libri come Un mondo diverso di Hans Christian Andersen, i diari di viaggio che il celebre scrittore danese di fiabe scrisse da Napoli, tradotti per la prima volta in italiano, e Bozzetti napoletani della svedese Anne Charlotte Leffler: «Ho scovato queste rarità scritte da grandi autori e le ho fatte tradurre», dice. E sul suo mestiere aggiunge: «Mi piaceva l'idea di recuperare la figura del libraio editore, quelli che una volta, nella Napoli tra 800 e 900, fecero la fortuna del settore in città».
oi ci sono i marchi più affermati, che pure possono essere sostenuti da scelte con esiti alterni. Nelle ultime due edizioni del premio Strega una casa editrice come Woytek, di Pomigliano, è riuscita a far andare fino alle semifinali ben 3 titoli, come non accadeva da anni alle case editrici campane, eppure ne produce 10 l'anno e vende tra le 500 e le 1000 copie. Edizioni San Gennaro invece nel 2022 ha stampato 10 titoli e ha venduto 11.500 copie. Marotta & Cafiero ha sede a Scampia ed è sostenuta dall'appeal mediatico sintetizzato nel claim «spacciatori di libri», pubblica 20 libri l'anno con il marchio principale e 50 con Coppola editore, per mezzo milione di euro di giro di affari. Homo Scrivens ha optato da tempo per la quantità: 38 titoli per una media di 250 copie l'uno fanno quasi 10.000 l'anno.