Napoli Città Libro, partenze e polemiche: «La Regione non c'è, ma noi andiamo avanti»

Via alla grande rassegna al Centro Congressi della Stazione Marittima

L'inaugurazione di Napoli Città Libro
L'inaugurazione di Napoli Città Libro
di Valentina Bonavolontà
Venerdì 14 Aprile 2023, 12:40 - Ultimo agg. 15 Aprile, 08:21
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La fanfara dei carabinieri e l'inno nazionale con la mano sul cuore. Inizia così la prima giornata di NapoliCittàLibro dopo il taglio del nastro alla presenza di Marina Walter, direttore Commerciale Exclusive Campania Calabria Sicilia di Intesa Sanpaolo; Sergio Locoratolo, coordinatore Politiche culturali del Comune di Napoli; Luca Trapanese, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Napoli; Alessandro Polidoro, presidente associazione Liber@Arte e Rosario Bianco, vice presidente associazione Liber@Arte.

Tempeste è il titolo della IV edizione de Il Salone del Libro e dell’Editoria, organizzato dall’associazione Liber@Arte che si terrà al Centro Congressi della Stazione Marittima di Napoli dal 13 al 16 aprile. 

Tempesta come cambiamento, come tempesta di idee, tempesta del cuore e dell'anima. Tempeste culturali, ma anche politiche. 

«Le fiere importanti si fanno con i soldi, purtroppo pochi, ma anche con le idee forti. Possiamo contare su un fermento culturale che la nostra città ci offre. Facciamo cultura, parliamo di abbandono, integrazione. I numeri ci stanno dando ragione» - spiega Alessandro Polidoro

Con il contributo del Cepell – Centro per il libro e la lettura del Ministero della Cultura e della Camera di Commercio di Napoli, il sostegno di Intesa Sanpaolo, il patrocino di Rai Campania e Comune di Napoli e la media partnership di Rai, questa edizione è dedicata a Piero Angela, con proiezioni di interviste e documentari in collaborazione con RAI Teche. 150 sono gli eventi previsti, 100 editori, 30 laboratori ed eventi per ragazze e ragazzi (NapoliCittàLibro Educational). 

«Un salone dovrebbe essere più grande, eterogeneo e ricco, ma siamo al quarto anno, stiamo crescendo e siamo fieri dei risultati raggiunti. Cerchiamo di arrivare principalmente nelle scuole e ai più giovani. E siamo molto fieri di fare una fiera che raccolga le forze dal basso e che sia autonoma, e sì, autarchici» - risponde Rosario Bianco rivendicando l'indipendenza del marchio NapoliCittàLibro. 

La prima giornata ha visto un fermento di ragazzi delle scuole medie e superiori che hanno partecipato ai laboratori Booktoker e Bookstagrammer circa i nuovi linguaggi virali dei libri a cura di Storie di Napoli; il laboratorio narrativa: il racconto horror sulle orme di Edgar Allan Poe a cura di Vincenza Alfano; laboratori sul fumetto: raccontare tramite immagini e scrittura, a cura della Scuola Internazionale Comics o, ad esempio, il laboratorio podcast per ragazzi Mostro - un podcast originale e di grande attualità, curato da Marco Zapparoli, coeditore di Marcos y Marcos. 

«Per noi piccoli e medi editori è un'occasione per incontrare lettori e portare i nostri libri al pubblico. Domenica presenteremo la storia del San Gennaro di Alexandre Dumas, una chicca sotto tutti i punti di vista.  Purtroppo i libri di qualità difficilmente si trovano in libreria.» - dice Edgar Colonnese di San Gennaro Edizioni

«Una manifestazione del libro potenzialmente ha la capacità di aggregare per localizzazione e tipologia di eventi culturali. Può chiamare a raccolta la comunità. Bisognerebbe tentare di offrire una legibilità, cioè offrire elementi con paradigmi, temi, magari non uno solo, per far sì che i lettori, anche quelli fragili o anche i curiosi, abbiano più chiavi di entrata. La cosa più difficile è non limitarsi ad una somma di stand e una somma di eventi, anche se con autori importani», dice Marco Zapparoli di Marcos y Marcos. È un momento delicato per l'editoria, perchè, sebbene il fatturato sia rimasto inalterato, è cresciuta esponenzialmente la produzione. È evidente che qualcosa non torna.

Io non solo incoraggio, ma cerco di fare una vera e propria campagna bene e meglio. Produrre di meno e con più qualità». 

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«La cosa estremamente positiva è che a differenza di altri Saloni c'è una massiccia presenza di scuole e ragazzi e soprattutto un'attenta partecipazione. Il problema di questa fiera è la mancanza di editori nazionali e il pubblico. Siamo preoccupati della risponsta della città. A Napoli ci sono troppe fiere del Libro, tra questa, Ricomincio dai Libri e Campania Libri Festival a ottobre. le forze economiche e culturali si disperdono e le fiere perdono qualità», spiega Rosario Esposito La Rossa  di Marotta e Cafiero Edizioni. 

«La Regione Campania non c'è», dicono in coro i cofondatori di NapoliCittàLibro Alessandro Polidoro e Rosario Bianco. «Ha fatto altre scelte. Questo non toglie nulla al Salone, che è riusciuto, per quanto possibile e con i sacrifici di tanti professionisti, a mantenere una standard qualitativo ancora più alto. Tuttavia, da sempre siamo aperti al dialogo». 

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