Tre minuti tv con le donne che hanno aperto la strada e sbriciolato i pregiudizi in Italia

Tre minuti tv con le donne che hanno aperto la strada e sbriciolato i pregiudizi in Italia
di Simona Verrazzo
Sabato 12 Giugno 2021, 10:25
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Grandi donne del passato che con le loro vite straordinarie, sbriciolando pregiudizi, sono fonte di ispirazione per le ragazze di oggi. Testimonianze che passano di generazione, perché non c'è futuro senza consapevolezza della propria storia, anche e soprattutto di quella femminile.
E' un progetto ambizioso quello lanciato da Rai Documentari, dal titolo La Prima Donna che, nato con l'obiettivo di far conoscere le donne che hanno fatto grande l'Italia e non c'è settore della vita pubblica in cui non abbiano infranto tabù e imposto primati.
Patrocinato dal ministero delle Pari opportunità rappresenta una novità non soltanto per il tema ma anche per il format: piccole pillole di tre minuti in cui, con foto e video originali forniti da Rai Teche, viene presentata la vita della protagonista, che è raccontata qui sta l'altra interessante particolarità da una giovane ragazza la quale, in chiusura, a sua volta si presenta, raccontando gli studi e la formazione che sta portando avanti per realizzare i propri progetti futuri.
Il programma è iniziato il 24 maggio con Angela Giussani a cui si deve, assieme alla sorella Luciana, la creazione di uno dei personaggi più noti dei fumetti, neanche a dirlo maschile, diventato famoso in tutto il mondo: Diabolik. Fantasia ma anche imprenditorialità, perché è lei la prima donna ad aver fondato una casa editrice a fumetti', la Astorina nel 1962, con la geniale intuizione di adottare il formato tascabile.
La Resistenza è rappresentata da Lidia Beccaria Rolfi, la prima donna che ha testimoniato gli orrori nel campo di concentramento di Ravensbrück'. E' grazie a lei che l'Italia ha conosciuto il destino delle internate nel più grande lager femminile nazista, una pagina ancora poco nota dell'Olocausto su quelle donne considerate non conformi.
Dalla Seconda Guerra Mondiale al boom economico, ecco la storia di Giulia Solomita, la prima donna a guidare un autobus'. Originaria della provincia di Potenza, prese nel 1961 la patente D pubblica, che le consentì di portare pullman non soltanto a uso privato ma anche con passeggeri: lavoratori e studenti dell'Italia in pieno sviluppo si spostavano grazie a lei, una vera rivoluzione considerato il contesto sociale della Basilicata di quegli anni.
CAMMINO
Dalla strada al cielo, Fiorenza de Bernardi è la prima donna pilota di linea' del nostro paese, nel 1967, e la quarta del mondo. Da quelle meno note a quelle più famose, il progetto La Prima Donna che' fa scoprire donne familiari al grande pubblico. C'è Luisa Spagnoli, imprenditrice nel settore della moda e della pasticceria (due eccellenze del Made in Italy), che con lungimiranza, negli anni Venti, volle che nella sua fabbrica lavorassero operaie alle quali mise a disposizione il primo asilo nido aziendale; così come si rende omaggio a Margherita Hack, prima donna a guidare un osservatorio astronomico, a Trieste nel 1964, ma anche antesignana del vegetarianesimo e paladina dei diritti degli animali. Nel 1954 la Rai è un'azienda al maschile, tanto che le figure professionali tecniche non accettano candidature femminili. Ci sono le soubrette e le annunciatrici, ma è soltanto con Bianca Maria Piccinino che una donna conduce un telegiornale e con Elda Lanza un programma tv (Vetrine).

Ci sono donne che con le loro scelte personali hanno scardinato i pilastri di una società patriarcale e criminale Franca Viola rifiutò il matrimonio riparatore mentre Francesca Serio denunciò il muro di omertà attorno alla mafia e donne che si sono imposte nei palazzi della politica. Lina Merlin ha legato per sempre il suo nome alla legge che mise fine alle case chiuse', nel 1958, ma già nel 1948 entrò nella storia della Repubblica come la prima donna eletta al Senato.

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