L'Italia in deflazione, l'Istat conferma: 15 città con i prezzi in calo. E' la prima volta dal 1959

L'Italia in deflazione, l'Istat conferma: 15 città con i prezzi in calo. E' la prima volta dal 1959
Venerdì 12 Settembre 2014, 15:44 - Ultimo agg. 13 Settembre, 15:42
2 Minuti di Lettura
L'Italia in deflazione. La conferma arriva dai dati dell'Istat che registrano per agosto un indice dei prezzi in calo dello 0,1% rispetto allo stesso mese del 2013 (+0,1% a luglio). Il Paese entra in deflazione per la prima volta dopo dal settembre del 1959, quando però l'economia era in crescita mentr eora il pil arranca. Su base mensile invece l'indice aumenta dello 0,2%.



Salgono poi a 15 le grandi città che fanno segnare un calo dei prezzi su base annua. Coldiretti: «Prezzi della frutta in calo del 7,8% spingono verso il basso». Le associazioni dei consumatori: pesa il tracollo consumi.



L'Istat sottolinea come la discesa sia principalmente dovuta all'accentuarsi della flessione dei prezzi dei beni energetici, con quelli non regolamentati che da +0,4% di luglio passano a -1,2% (in particolare calano la benzina, -0,8%, e il gasolio, -1,7% sempre su base annua). A pesare è anche il rallentamento della crescita tendenziale dei prezzi dei servizi.



Andamenti, osserva l'Istituto, «solo in parte controbilanciati dal ridimensionamento della diminuzione degli alimentari non lavorati», come verdura e frutta fresca (-1,8%, da -2,9% di luglio).



In generale, rispetto ad agosto del 2013, i maggiori tassi di crescita si registrano per i capitoli istruzione (+1,2%), mobili (+1,0%) e trasporti (+0,8%); invece i prezzi delle comunicazioni risultano in «sensibile flessione» (-9,1%) così come sono in diminuzione i prezzi di abitazione, acqua, elettricità e combustibili (-1,2%) e quelli dei prodotti alimentari e bevande analcoliche (-0,5%).



D'altra parte anche il cosiddetto carrello della spesa risulta in deflazione (cibo, prodotti per la cura della casa e della persona), con un ribasso tendenziale dello 0,2% (anche se meno ampio del precedente, -0,6%).



Salgono a quindici le grandi città in deflazione. Registrano, infatti, prezzi in calo su base annua: Potenza, Reggio Emilia e Padova (-0,1%); Roma, Perugia, Bologna e Genova (-0,2%); Bari, Trieste, Firenze e Milano (-0,3%); Livorno (-0,5%);

Torino (-0,6%); Verona (-0,7%); e Venezia (-0,8%). A luglio il numero delle città con i prezzi al consumo sotto zero si fermava a 10. E tra le new entry spicca Milano, a cui si aggiungono anche Bologna e Genova. Invece per Venezia si tratta di un ritorno (era stata una delle prime a rilevare listini in discesa). Per città come Roma e Firenze si tratta di una conferma, mentre anche questa volta Napoli si tiene sopra l'asticella della deflazione (+0,2%).



Più nel dettaglio, tra i copoluoghi di regione e provincia autonoma, mantengono un indice ancora positivo solo in 8, mentre Ancora registra prezzi fermi, sempre in termini tendenziali. Guardando alle altre grandi città (con più di 150 mila abitanti) a segnare i rialzi maggiori sono: Bolzano (+1,1%), Messina (+1,0%) e Cagliari (+0,7%).