Bollette, dal 1° aprile sale la soglia Isee per il bonus sociale per luce e gas. Tariffe in calo sul mercato tutelato

Si torna al al regime ordinario

Bollette, dal 1° aprile sale la soglia Isee per il bonus sociale per luce e gas. Tariffe in calo sul mercato tutelato
Lunedì 1 Aprile 2024, 18:37 - Ultimo agg. 2 Aprile, 00:09
5 Minuti di Lettura

Bollette, a partire dal 1° aprile i bonus sociali per l'elettricità e il gas tornano al regime ordinario. L'agevolazione consiste nella possibilità di usufruire di uno sconto in bolletta per tutti gli utenti domestici e non domestici in condizioni economicamente svantaggiate. 

Pensioni, assegno unico, Adi, disoccupazione Naspi, Carta Acquisti: dal 2 aprile via ai pagamenti Inps. Il calendario completo

Le soglie Isee 

Le soglie Isee per accedere all'agevolazione da oggi tornano a 9.530 euro e 20.000 euro per le famiglie più numerose con oltre tre figli. Nel 2023 invece per aumentare la platea dei beneficiari la soglia era stata alzata fino a 15mila euro e 30mila per le famiglie numerose. È stato invece confermato il contributo straordinario che aumenta a seconda del numero dei componenti familiari, applicato in automatico a chi già riceveva il bonus elettrico, come previsto nella Legge di Bilancio 2024. 

Bollette in calo da oggi

Intanto da oggi 1° aprile le bollette della luce calano per le famglie rimaste nel mercato tutelato. Dopo il meno 11% del primo trimestre dell’anno, le tariffe dell’elettricità scendono di un altro 19,8% per il periodo aprile-giugno per la famiglia tipo nel mercato tutelato. A stabilirlo è stata l’Arera (l’Autorità per energia reti e ambiente). «Il calo è giustificato principalmente dal trend ribassista che ha caratterizzato l’andamento dei prezzi del gas naturale e dell’energia elettrica verso la fine dello scorso anno e nei primi mesi dell’anno in corso e che sta subendo un rallentamento a causa delle crescenti tensioni geopolitiche», ha sottolineato l’autorità. 

La spesa

Dal 1° aprile dunque il prezzo di riferimento dell’elettricità per il cliente tipo sarà di 20,24 centesimi di euro per kilowattora, tasse incluse, di cui 7,04 centesimi di euro (35% del totale della bolletta) per i costi di approvvigionamento dell’energia, in riduzione del 42,3% rispetto al primo trimestre 2024.

Per trovare un prezzo più basso (20,06 centesimi) bisogna tornare indietro di più di tre anni, al primo trimestre del 2021. Anche se rispetto all’aprile del 2020 le tariffe della luce restano ancora più alte del 25%. La spesa per la famiglia-tipo nel periodo compreso tra il 1° luglio 2023 e il 30 giugno 2024 sarà di circa 662 euro, il 48% in meno rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente, periodo in cui l’impennata dei prezzi dell’energia ha toccato i suoi massimo (fino al picco di 66 centesimi di euro di fine 2022). Secondo l’Unione nazionale consumatori, per una famiglia tipo il calo registrato in questo trimestre significa una spesa di 135 euro in meno su base annua per i prossimi dodici mesi (nell’ipotesi di prezzi costanti).

L'aggiornamento trimestrale

L’aggiornamento trimestrale dell’Arera per il periodo aprile-giugno è l’ultimo previsto. Come già successo per il gas, il 30 giugno finirà infatti anche il servizio di maggior tutela per l’elettricità. Dal 1° luglio prossimo tutti i clienti non vulnerabili del mercato protetto (circa 4,5 milioni) passeranno automaticamente al servizio definito a “tutele graduali”, con il fornitore selezionato tramite asta in quella zona e con una tariffa in parte fissata dall’Arera e in parte dall’operatore. Il servizio transitorio sarà attivo per circa tre anni (fino al 31 marzo 2027) poi, in mancanza di una scelta, i clienti continueranno a essere riforniti dallo stesso venditore con le condizioni del mercato libero.

Mercato libero meno conveniente

Il mercato libero resta tuttavia meno conveniente di quello tutelato, come sottolineato anche dal presidente dell’Arera, Stefano Besseghini. Secondo i calcoli dell’Unione nazionale consumatori «nel 2024 chi è nel libero pagherà mediamente 135 euro in più rispetto a chi è rimasto nel tutelato». «A Roma - continua l’associazione - su ben 636 offerte nessuna è più conveniente del servizio di maggior tutela e la più economica costa ben 55,29 euro in più». Le famiglie già passate al mercato libero hanno comunque il diritto di rientrare nel servizio di maggior tutela fino al prossimo giugno. Per i clienti vulnerabili (quelli che si trovano in condizioni economiche svantaggiate) invece Arera continuerà per ora a fissare e aggiornare le tariffe ogni trimestre.

La convenienza

«La spesa stimata per l'elettricità nel 2024 per i clienti del mercato libero è di circa 38 centesimi di euro al kilowattora, mentre per i clienti del servizio di maggior tutela è sui 33 centesimi di euro al kilowattora», ha puntualizzato il presidente di Arera. «Nel secondo semestre del 2023 il prezzo medio dell'elettricità sul mercato libero è stato di 36,62 centesimi di euro al kilowattora - ha spiegato Besseghini -. Abbiamo visto una discesa rispetto al primo semestre del 2023 di circa il 10%. Nel 2023 il prezzo medio è stato di 38,78 centesimi di euro al kilowattora, contro 36,43 nel 2022. L'incremento è ricondicibile al fatto che l'andamento dei prezzi della tutela ha visto una diminuzione nella seconda parte dell'anno». «Nella seconda metà del 2023 il mercato di maggior tutela è tornato più basso - ha proseguito Besseghini -. Il prezzo medio totale sul mercato tutelato risulta pari a 28 centesimi, contro 39,18 del mercato libero. Questo differenziale è ascrivibile alla componente energia, che nel secondo semestre del 2023 è cresciuta del 4,5% rispetto al primo semestre nel mercato libero ed è scesa del 59% sul mercato tutelato. La maggior convenienza del mercato libero sul quello tutelato è rimasta elevata fino al primo semestre del 2023, e poi si è fortemente ridotta nel secondo semestre dello stesso anno». 

I consumi

«E' il momento affinché come consumatori valutiamo il da farsi, controlliamo i nostri costi e consumi annuali, capiamo se siamo sul mercato libero o in tutela, se siamo o no vulnerabili e se il rientro in tutela sia un’opzione conveniente alla luce del passaggio automatico a luglio nel servizio a tutele graduali - ha osservato ancora il presidente dell’Arera -. Fino a oggi la maggior tutela ha permesso di offrire un prezzo efficiente, il che ha consentito di avere un benchmark per il mercato. Tuttavia - ha concluso Besseghini - l’avvicinarsi della fine del servizio di tutela ricordiamo sempre che non esaurisce la tutela contrattuale, le regole e la vigilanza sul loro rispetto da parte dell’Autorità e le tutele per i consumatori in ogni fase della fornitura».

© RIPRODUZIONE RISERVATA