Concorso in 100 giorni per assumere al Sud 2.800 giovani tecnici

Concorso in 100 giorni per assumere al Sud 2.800 giovani tecnici
di Nando Santonastaso
Venerdì 26 Marzo 2021, 08:00 - Ultimo agg. 27 Marzo, 09:25
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Cento giorni per arricchire la Pubblica amministrazione del Mezzogiorno di 2.800 tra ingegneri, tecnici di gestione, progettisti animatori territoriali, analisti ed esperti di procedure giuridico-amministrative. Il primo test di semplificazione per la selezione di dipendenti pubblici in Italia in vista della riforma prevista dal governo Draghi riguarderà il Sud ed è già di fatto una sfida contro il tempo. Perché l'obiettivo è di mettere al lavoro i vincitori del Concorso unico nazionale entro luglio, a cento giorni dall'emanazione del bando che dovrebbe avvenire ai primi di aprile, dopo la firma di un Dpcm.

La formula, come detto, sarà quella del Concorso unico nazionale con valutazione preliminare dei titoli di accesso per le cinque categorie richieste e una sola prova scritta digitale da 40 domande a risposta multipla a cura del Formez. Per i vincitori, contratto a tempo determinato della durata di 36 mesi ma con la possibilità di partecipare all'assunzione a tempo pieno per almeno una metà dei posti totali dopo avere garantito un minimo di 24 mesi di lavoro. Alla prova scritta sarà ammesso un numero di candidati pari a tre volte i posti messi a concorso, cioè 8.400. Finanziamento già assicurato, l'operazione impegnerà 126 milioni del Programma complementare dell'Agenzia per la Coesione territoriale che afferisce al Pon governance. In altre parole, fondi nazionali di co-finanziamento delle risorse europee. 

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Già pronta la mappa del fabbisogno di Regioni, Provincie, Città metropolitane e Comuni del Sud che utilizzeranno i nuovi profili professionali, frutto del proficuo e indispensabile lavoro di preparazione svolto dalla stessa Agenzia per la Coesione territoriale.

Nel dettaglio, i 2.800 posti saranno ripartiti così: 107 presso le Autorità di gestione dei programmi, ovvero le Regioni, 76 nelle Provincie, 35 nelle Città metropolitane, 364 nei Comuni capoluogo di provincia, 160 per le aree interne, 155 per i Comuni superiori ai 50mila abitanti, 146 per quelli tra 33mila e 50mila, 943 per i Comuni sotto i 30mila abitanti, 757 per le aggregazioni dei Comuni. Altri 57 posti saranno assegnati tra ministero del Lavoro, Anpal e funzioni della Presidenza del Consiglio. Per la Campania, il totale è di 642 posti, la dotazione maggiore (20 Regione, 10 Provincie, 5 Città metropolitana, 53 ai capoluoghi di provincia, 20 aree interne, 65 ai Comuni oltre 50mila abitanti, 60 a quelli tra 30 e 50mila, 259 ai Comuni sotto i 30mila abitanti e 145 alle aggregazioni di Comuni).

Obiettivi, tempi e modalità illustrati ieri a Palazzo Vidoni dai ministri Renato Brunetta per la Pubblica amministrazione e Mara Carfagna, per Sud e Coesione territoriale. Rigenerazione amministrativa titola l'inevitabile linguaggio burocratico ma Carfagna preferisce parlare di Bando competenze, ricordando come le nuove professionalità andranno a irrobustire la capacità progettuale di Regioni, Città metropolitane e Comuni del Sud da anni impoverita dopo le sforbiciate di personale imposte dai governi e il blocco del turn over. Attraverso questi profili, ricorda la ministra, sarà meno complicato gestire i percorsi di innovazione e accelerazione dettati alla macchina pubblica dal Recovery Plan i cui tempi di attuazione, come ricordato abbondantemente nella due giorni sugli Stati generali del Sud appena conclusa, sono stringatissimi: appena 5 anni. Brunetta parla di staffetta ricordando il senso della continuità con il governo precedente per le 2.800 assunzioni, inserite nella legge di Bilancio 2021. E il promotore della misura, l'ex ministro Provenzano, in una nota ringrazia i due ministri (e l'Agenzia per la Coesione) per averla voluto attuare subito. «È una norma sottolinea - per cui mi sono battuto a lungo, necessaria per un migliore utilizzo dei fondi europei e per mettere ordine a un sistema di esternalizzazioni che ha finito per impoverire l'amministrazione di competenze e capacità. Sapere che in tempi brevi si avvieranno le procedure di assunzione rafforza la fiducia nelle istituzioni». Per la ministra Carfagna «si sfaterà così anche l'ennesimo pregiudizio nei confronti di un Sud incapace di spendere». Quanto alla misura i sé, ricorda che «solo se gestita come abbiamo fatto insieme al ministro Brunetta si poteva procedere alla sua attuazione». La continuità è importante, aggiunge, «ma ribadisco che questo governo è nato per affrontare e superare una gravissima emergenza sanitaria ed economico-sociale e questa resta la sua assoluta priorità». 

 

Dalla titolare delle politiche per il Sud arriva anche la notizia che è stata trovata una soluzione per accelerare la conclusione del concorso Ripam-Formez, il cosiddetto concorsone bandito dalla Regione che interessa 1.880 tirocinanti, il cui corso di formazione presso gli enti locali assegnatari volge ormai al termine. Brunetta non si sbilancia sui contenuti ma annuncia una misura ad hoc nel prossimo decreto di governo previsto per dopo Pasqua. Quasi certamente anche in questo caso si tratterà di una semplificazione: una sola prova, cioè, anziché le due previste dal bando originario, in modo da permettere alle amministrazioni di assorbire subito con regolari assunzioni a tempo indeterminato le nuove unità di personale.

Assunzioni in arrivo non solo per i Comuni, con il ripristino del turn over: 300 nuovi profili sono annunciati anche per i ministeri. Brunetta conferma che il piano di accelerazione e, appunto, di semplificazione della Pa, accolto dal governo, è già definito. Verranno fatti ripartire tutti i concorsi bloccati a causa del Covid e il cui svolgimento sarà garantito, previo accordo con il Cts (un incontro è previsto per oggi) con modalità tecnologiche (piattaforme digitali) e sedi (ad esempio le fiere) di assoluta sicurezza per la salute dei partecipanti. «Abbiamo casi di ben 165mila partecipanti per un solo concorso» dice Brunetta, convinto che la nuova dotazione di competenze e professionalità specifiche garantirà la minore dipendenza della Pa dai consulenti, oggi indispensabili per molti enti, restituendo un dialogo «alla pari» che al momento è praticamente impossibile. Anche per questo il test dei 2.800 tecnici da assumere al Sud sarà comunque decisivo per monitorare la credibilità della svolta, e sarà sicuramente un'importante opportunità per il Mezzogiorno, ricorda Cafagna: «Perché i soldi ci sono ma ora bisogna vincere la sfida della capacità di spenderli bene». 

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